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 2018  aprile 23 Lunedì calendario

La bellezza di Amy Schumer. «Mi attaccano per i chili di troppo e io incoraggio le donne a liberarsi da inutili complessi»

«Stai cercando qualcosa per fare un regalo?», chiede la commessa del negozio di vestiti alla moda come la camicetta che indossa e le lascia scoperta la pancia piattissima e abbronzata. «No, curiosavo, magari trovo qualcosa per me...», risponde timida Renee. «Beh, qui in negozio non abbiamo tutte le taglie, nel caso le puoi trovare sul nostro sito web». Una replica che arriva accompagnata da un gran sorriso. Un’informazione che porta con sé un’umiliazione che non solo bisogna incassare ma a cui si finisce anche per rispondere con un «grazie». È quello che fanno migliaia di donne «normali», così si dice, ogni giorno. È quello che fa anche Amy Schumer nel suo ultimo film, I Feel Pretty, appena uscito nelle sale americane e diventato già un caso.
Perché questa commedia – pur non essendo, con ogni probabilità, un titolo destinato a segnare la storia del cinema – racconta qualcosa che riguarda moltissimi, e cioè come la mancanza di autostima possa influenzare l’intero corso di una vita. Renee – interpretata, appunto, da Amy Schumer – è una donna insicura, timida, sempre un passo indietro, al lavoro come nelle relazioni. 
Non osa, perché non si sente bella e non si sente bella perché non aderisce perfettamente a quei canoni estetici che stabiliscono la gradevolezza di una persona in base a quanto pesa, quanto è alta, al colore dei capelli (nei casi più infelici anche della pelle) o alla misura di reggiseno. Ma tutto cambia quando, dopo un incidente, inizia magicamente a vedersi e, ancora di più, a sentirsi bella. L’immagine riflessa allo specchio è la stessa, ma Renee comincerà a vivere in modo diverso, come se indossasse di colpo una corazza che la fa sentire forte, invincibile. Eppure nulla è cambiato, solo la sua percezione di sé. 
Temi, questi, da sempre cari alla comica 36enne. Lei che per girare questo film ha chiesto «che non ritoccassero nulla. È una cosa che non ho mai fatto nemmeno sui miei profili social. Se pubblico una mia foto devo essere io, non io modificata per sembrare diversa». E quindi, quando il suo personaggio partecipa a una gara per ragazze in bikini, eccola ballare scatenata: fa niente se al posto degli addominali scolpiti e immobili c’è una più comune pancetta che si agita con lei. Renee partecipa ugualmente, si butta, si diverte... e piace. «Quella con la propria autostima è una battaglia costante – ha raccontato Schumer presentando il film —. È un percorso che non finisce mai. Io mi sento bene con il mio corpo, ma non significa che non abbia attraversato momenti dolorosi». Perché se da una parte l’attrice è diventata un’icona femminista tra le più influenti negli Stati Uniti – grazie ai suoi monologhi, ma anche alle copertine in cui si è mostrata per come è, giocando però con la sensualità, come per dire: essere sexy non è esclusiva delle top model —, dall’altra è da sempre bersaglio di chi la critica per il suo mostrarsi «troppo a suo agio», anche con qualche chilo in più. 
«La chiave comica credo sia stata per me un meccanismo di difesa. Per fortuna ho avuto questa risorsa, visto che venivo attaccata per il mio aspetto anche quando ero più magra. Credo che molte donne non esprimano il potenziale che hanno, non si espongano per paura di essere insultate. Spero che un film come questo dia un pizzico di coraggio a ognuna di loro». 
Ed è quello che pare stia accadendo. Senza demonizzare chi ha un fisico super tonico – nel film recitano anche, tra le altre, Naomi Campbell e Emily Ratajkowski —, la comica ha voluto dire che quello che conta, per chiunque, è sentirsi bene con sé stessi. Soddisfatti di chi si è davvero, a prescindere da come si appare. 
Un invito a cui moltissime donne hanno risposto, postando sui social network le loro fotografie «al naturale», seguite dello slogan «I feel pretty» («Mi sento carina», ndr.). Come la signora che fotografa la ciocca di capelli bianchi che spezza la sua chioma scura: il difetto di cui si era vergognata finora si è trasformato ai suoi occhi in una caratteristica. O la ragazza che è andata a vedere il film indossando «il mio maglione con sopra i gatti», e dunque comoda, eppure a suo agio. Donne che, dopo aver riso e forse riflettuto un po’, si mostrano per come sono, senza artifici o vergogna. Sentendosi, però, finalmente belle.