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 2018  aprile 15 Domenica calendario

Bolle che implodono nelle dita. Ecco perché scrocchiano le nocche

C’è chi preme, chi incurva, chi tira le falangi, l’importante in certi momenti è riuscire a scrocchiare le dita. Non è ancora chiaro il motivo per cui alcuni provino sollievo e altri fastidio o se la forzatura sulle articolazioni possa provocare danni a lungo termine. Da oltre sessant’anni i ricercatori hanno cercato prove sperimentali per capire che cosa può produrre il rumore proveniente dalle articolazioni. In un nuovo studio pubblicato su «Scientific Reports», i ricercatori V. Chandran Suja della Stanford University e A. I. Barakat dell’École Polytechnique sono riusciti a descrivere geometricamente quello che avviene durante lo scrocchio delle dita e a dare risposta sull’origine del suono prodotto. Quando si incastrano due bicchieri bagnati sul lavello, si cerca di staccarli esercitando una pressione tale da creare microscopiche bolle tra le superfici. Lo stesso fenomeno, detto cavitazione, avviene nel liquido sinoviale delle articolazioni quando si preme sulle dita. «Durante il processo ci sono variazioni di pressione che fanno sì che le dimensioni delle bolle cambino molto velocemente, e questo porta al suono, che noi associamo allo scrocchio delle nocche», spiega Suja. Finora le immagini ottenute dalle risonanze magnetiche non avevano permesso di capire se il rumore viene prodotto dalla formazione delle bolle o dalla loro successiva implosione, in quanto il tempo di emissione delle onde sonore è troppo breve. Il modello matematico creato da Suja e Barakat ha descritto come si modifica la forma delle bolle e le equazioni hanno dimostrato che il rumore è generato dall’implosione, totale o parziale, delle bolle e non dalla loro formazione.