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 2018  febbraio 22 Giovedì calendario

Teli vietati e numero chiuso. «Così salveremo Stintino»

STINTINO (Sassari) Già dall’estate che verrà, vietato portare in spiaggia asciugamani, sacche e borse frigo, dal 2019 numero chiuso: non più di 1.300 persone al giorno. Non ci sono alternative se si vuole salvare la spiaggia della Pelosa – estremo Nord della Sardegna occidentale – da decenni indicata fra le 20 più belle d’Europa e anche quest’anno nel podio della classifica nostrana di TripAdvisor: il primo posto è andato alla spiaggia dei Conigli, a Lampedusa, il secondo a quella di Tropea, e il terzo (un anno fa era quinta) proprio alla spiaggia di Stintino. 
D’agosto i 9 mila metri quadrati d’arenile bianchissimo, che si affaccia sulle trasparenze fra turchese a azzurro terso con vista sull’isola dell’Asinara, sono invasi ogni giorno da 5-7 mila bagnanti. Teli da mare, ombrelloni e sdraio gli uni a fianco agli altri che neanche nelle sterminate spiagge in Adriatico... Soltanto che la Pelosa è lunga poco più di 300 metri e larga, nel punto più esteso, neanche 60. E nella battaglia per conquistare un frammento di spazio i vacanzieri avrebbero finito di distruggerla in due anni.
«Non si poteva far altro – ha affermato Antonio Diana, sindaco di Stintino, nel presentare il piano che prevede restrizioni ma anche ripristino del litorale e delle splendide dune – credo sia meglio poterci andare due volte la settimana piuttosto che ogni giorno in una calca inaccettabile». Il progetto prevede lo smantellamento della strada litoranea, la costruzione di passerelle in legno per consentire liberi movimenti di sabbia. Partirà nel 2019. Ma intanto già da quest’anno una squadra di guardie giurate vigileranno sui soliti furbi che si accaparrano il posto lasciando dalla sera prima spiaggine e giochi dei bambini. E all’uscita controlleranno che i turisti/predoni non portino via sabbia – nell’aeroporto di Alghero nel 2017 ne sono stati sequestrati più di 2 quintali – e soprattutto che ripuliscano alle fontanelle gambe e piedi, evitando ulteriori (e consistenti, secondo gli allegati al progetto) asporti. Già nel 2010 ad agosto i bagnanti occupavano ciascuno 2 metri quadri di spazio: come dire che c’era posto solo per 4 mila teli, chi arrivava in tarda mattinata doveva stare in piedi sul bagnasciuga.
La Pelosa sarà la quarta spiaggia sarda a numero chiuso. A Spiaggia Rosa sull’isola di Budelli, a Cala Biriola e Bidderosa, costa orientale, le limitazioni hanno funzionato. A Stintino ci sarà un sistema di parcheggi, piste ciclabili e auto elettriche e sarà favorito l’accesso ai litorali delle Saline e Etzi Mannu, che possono accogliere fra 15 e 20 mila persone. «La Pelosa – dice Diana – è un gioiello, ma è fragile».
C’è chi è d’accordo con il numero chiuso e il progetto (costo 18 milioni) e chi protesta: «Potranno andarci solo i ricchi». La Pelosa è demanio. È lecito vietare transito e sosta ai bagnanti su terreni pubblici? Per evitare che dalle polemiche si passi alle carte bollate, fra gli ambientalisti si fa strada un’idea: inglobare la Pelosa nel Parco Nazionale dell’Asinara, che ha norme di tutela severe e immediate.