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 2017  dicembre 08 Venerdì calendario

Quinto Pallone d’oro per Cristiano Ronaldo che eguaglia Messi e rilancia

La vera suspense sarà per il prossimo anno, quando la cerimonia del Pallone d’Oro si potrebbe trasformare in una sorta di finale. O meglio, in un regolamento di conti, per capire chi sia il vero re del calcio, dopo una Coppa del Mondo da protagonisti. Ieri, intanto, anche Cristiano Ronaldo, come da previsioni, ha sollevato il quinto trofeo. Precedendo e raggiungendo Messi. Mantenendo vivo il duello che cadenza le giornate di Liga e la campagne di Champions. Alle loro spalle Neymar, terzo come nel 2015, e che magari tra un anno toglierà ad entrambi il sorriso. Intanto però la punta del Real Madrid si gode il trionfo, meritato dopo aver vinto tutto.
SCINTILLE Il portoghese ha ricevuto ieri il premio direttamente in un salone del primo piano della Tour Eiffel, alle 20 in punto, con il monumento scintillante. Come il sorriso dell’attaccante, zoomato da lontano, con il trofeo in una mano e le cinque dita dell’altra ben in vista. Già una sfida a Messi per il sesto titolo di migliore al mondo. «Sono ovviamente molto felice – ha subito commentato Ronaldo –, ho vissuto una stagione di grandi vittorie, ma voglio ringraziare i miei compagni di squadra che mi hanno permesso di essere qui. E anche famiglia, amici e presidente». Poi un pensiero all’eterno rivale, e secondo: «Anche Messi è una fonte di motivazione, magari inconscia. Continueremo a batterci nel senso positivo. Ho voglia di continuare a giocare ai vertici ancora per qualche anno». E su Neymar, terzo: «Se è sul podio è perché lo merita. Ha talento per vincere il Pallone d’Oro in futuro». 

MOTIVAZIONE Non subito però, perché Ronaldo non ha intenzione di fermarsi qui. E lo spiega rispondendo a Mbappé, il primo diciottenne ad entrare nella top 10 del trofeo del settimanale francese, che gli chiede che cosa lo spinga a dare il massimo dopo tanti trionfi: «Come Neymar – spiega il portoghese – pure Mbappé ha talento e potenziale enormi e in futuro potrebbe vincere anche lui il Pallone d’Oro. Il mio motore è la motivazione. Sono sempre felice di allenarmi e poi dare tutto in campo». Lo si è visto nell’ultima annata, con la vittoria della Liga, della seconda Champions consecutiva, la terza in quattro anni, una valanga di gol e un ultimo record, mercoledì, da primo giocatore a segno in ognuna delle sei partite del girone di Champions. 

MESSAGGIO Insomma, numeri vertiginosi che hanno convinto anche i 176 giurati di altrettanti Paesi. Giornalisti che hanno distribuito cinque voti ciascuno, piazzando il bianconero Dybala al 15o posto, il rossonero Bonucci al 21o, il giallorosso Dzeko al 28o, davanti al partenopeo Mertens (29o). E quindi premiando alla fine il portoghese che a 32 anni non si vede altrove che a Madrid: «Vorrei chiudere la carriera con il Real, se possibile». Messaggio al presidente Florentino Perez tra gli ospiti della cerimonia, che considera il suo giocatore come «l’erede di Di Stefano». Che però di Palloni d’Oro ne vinse solo due. Il portoghese invece è entrato nella storia, con Messi. In attesa del duello finale, tra un anno. Neymar e Mbappé permettendo.