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 2017  dicembre 05 Martedì calendario

L’incognita è se tutto il Pd asseconderà la linea dura

È difficile sottrarsi alla sensazione che la sinistra continui a essere inseguita dal proprio passato. Lo conferma la vicenda di Banca Etruria, con la coda velenosa di polemiche nella commissione parlamentare di inchiesta. L’annuncio di un’azione civile per risarcimento danni contro alcuni giornalisti da parte della sottosegretaria a Palazzo Chigi, Maria Elena Boschi, promette di proiettarla sulla campagna elettorale. Si tratta di un terreno scivoloso. Ma evidentemente, Boschi e il Pd si sono convinti che sia meglio l’attacco.
L’idea di arrivare alle urne bersagliati quotidianamente hanno suggerito una reazione dura, da muro contro muro. E sembrerebbe che la sottosegretaria sia riuscita a imporre la sua linea all’intero partito. «Qualcuno usa questa vicenda da due anni per attaccare me e il Pd. Io penso che sarebbe più giusto fare chiarezza sugli errori commessi da tanti per non sbagliare più», ha scritto ieri. L’identificazione con il governo di Matteo Renzi è totale. Nella ricostruzione di Boschi non ci sono stati errori o ritardi, o conflitti di interessi, ma meriti da rivendicare.
«Il fatto che mio padre sia stato per qualche mese vicepresidente di Banca Etruria», scrive, «non ha impedito al nostro governo di fare il commissariamento, come avremmo fatto con chiunque altro. Altro che conflitto di interessi». Il seguito è l’azione civile, ipotizzata da mesi, contro l’ex direttore del Corriere, Ferruccio de Bortoli, che aveva parlato di un interessamento dell’allora ministra alle vicende della banca, in un colloquio con Federico Ghizzoni, all’epoca amministratore di Unicredit: interessamento smentito da Boschi, nel silenzio del banchiere.
A questo punto, la scelta della tempistica diventa decisiva. Lascia intuire un’analisi preoccupata delle inchieste giudiziarie e dei contraccolpi politici, anche strumentali. Arriva il giorno dopo il lancio di Liberi e Uguali, la formazione dei delusi dal Pd guidata dal presidente del Senato, Pietro Grasso: operazione insidiosa. D’altronde, l’offensiva del vertice dem contro Bankitalia, accusata di non avere vigilato bene, non ha dato i frutti sperati.
Il governatore Ignazio Visco è stato confermato con il «placet» del premier Paolo Gentiloni e del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il conflitto, però, non si ferma e l’annuncio di ieri lo fa salire di tono. Il problema è che promette di tenere il caso Banca Etruria in primo piano ancora a lungo: una manna per il M5S e tutti gli avversari del Pd renziano. Forse l’obiettivo è di costringere un partito piuttosto silenzioso a fare quadrato. Ma potrebbe rivelarsi l’ennesimo azzardo.