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 2017  dicembre 04 Lunedì calendario

Cristina e i ragazzi di Oxford. «Noi cacciatori di libri antichi»


Oxford Sono i cacciatori di incunaboli del XXI secolo: una équipe basata all’Università di Oxford che sta mappando la diffusione e la distribuzione di tutti libri pubblicati nella seconda metà del Quattrocento, agli albori della stampa: mezzo milione di volumi sparsi in circa quattromila biblioteche europee e americane.
Ed è un team che parla quasi completamente italiano. «Ho selezionato personalmente i ricercatori – racconta Cristina Dondi, la professoressa del Lincoln College che coordina il progetto – e non per ragioni di campanile: ma perché in questo campo gli italiani sono i più bravi, quelli con le competenze giuste per prendere in mano un libro antico e riuscire a comprenderlo».
Il risultato di questo lavoro è un enorme database, i d eato dalla professoressa Dondi, che traccia la circolazione dei libri, le loro rotte e i loro possessori, fra Europa e Stati Uniti, attraverso i secoli. «È l’incontro di cultura umanistica e sapere scientifico-tecnologico», sintetizza la docente. Basta inserire il nome di un libro nel software e sullo schermo compare una intricata mappa di tutto il suo percorso: «Noi siamo il primo progetto che ha inventato la visualizzazione scientifica del movimento dei libri (e delle idee e del sapere che veicolano) attraverso lo spazio e il tempo», sintetizza Dondi.
Ma dietro questo sforzo non c’è una semplice curiosità antiquaria. «Questa è una storia che vale la pena custodire quale componente fondante della nostra cultura europea», chiarisce la professoressa. Attraverso il percorso dei libri si può ricostruire la storia del sapere in Europa: come la correlazione tra introduzione della stampa e alfabetizzazione. Ricostruendo l’elenco dei possessori di un volume si può individuare la circolazione delle idee fra i diversi Paesi. E si possono ricavare dati economici importanti, grazie ad esempio al Zornale del libraio veneziano Francesco de Madiis, che riporta l’elenco di 25 mila volumi venduti fra il 1484 e il 1488 con i loro prezzi.
L’importanza di questo lavoro per la comprensione delle origini della cultura europea non è passata inosservata nelle stanze della Ue, che ha concesso al team di Oxford un European Research Council Consolidator Grant, un importante finanziamento che è uno dei pochi esempi di fondi europei intercettati da ricercatori italiani all’estero. E oggi a Londra il nostro ambasciatore Pasquale Terracciano conferirà alla professoressa Dondi l’Ordine della Stella, l’onorificenza concessa agli italiani che si distinguono oltre i confini.
Il progetto non rimarrà confinato nelle ovattate stanze di Oxford ma verrà esposto l’anno prossimo in Italia in una mostra digitale e interattiva al Museo Correr di Venezia: i dati raccolti nella ricerca saranno visibili e interrogabili attraverso mappe digitali, video, grafici e visualizzazioni. Mentre nella biblioteca Marciana saranno esposti i libri antichi punto di partenza del lavoro di ricostruzione. Il pezzo forte della mostra saranno delle pareti completamente coperte da grandi schermi multitouch attraverso le quali il pubblico potrà visualizzare il «viaggio» dei volumi. Tutti questi contenuti saranno alla fine resi disponibili, in particolare a scuole e università, attraverso un sito Internet permanente.