null, 29 novembre 2017
Il piano per l’Africa
Piano Marshall Africa, ecco il testo dell’intesa con l’Ue
Pronta la dichiarazione finale del summit in Costa d’Avorio: progetti comuni su migrazioni, crescita e lotta al terrore
vincenzo nigro,
Dal nostro inviato
ABIDJAN
Si tiene in Costa d’Avorio il V summit Ue- Unione africana, il primo nell’Africa sub-sahariana. Ha un titolo evocativo “Investire sui giovani per una crescita inclusiva”, ma per i leader europei arrivati ad Abidjan lo scopo profondo è fare di tutto e meglio per sostenere lo sviluppo dell’Africa, in modo da rallentare i flussi di migrazione illegale. Oggi e domani i 28 capi della Ue incontrano i 55 re e presidenti dell’Unione africana, la prima volta che l’organizzazione si presenta come “Ua”, anche con il Marocco che avendo aperto il suo contenzioso con il Polisario nel Sahara occidentale fino a quest’anno non partecipava all’Unione.
Dice Antonio Tajani, presidente dell’Europarlamento: «Chiamiamolo Piano Marshall, magari “piano Europa”, ma il risultato non cambia: dopo 10 anni di politiche non coordinate, di investimenti non coerenti della Ue e dei suoi stati, la Ue deve diventare il motore di un cambiamento profondo nelle condizioni economiche e sociali dell’Africa. Altrimenti non saremo in grado di gestire un afflusso di popolazione africana che metterà in crisi i nostri sistemi politici». I lavori che hanno preparato il vertice e la Dichiarazione finale hanno avuto al centro il tema delle migrazioni, che nel testo concordato da africani ed europei diventano “irregular migrations”. «Investire nei giovani e nelle future generazioni è un pre-requisito per costruire un futuro sostenibile nel continente», dice la Dichiarazione.
Il piano Europa include politiche per la “pace e sicurezza”, la lotta al terrorismo jihadista che dal Sahara si sposta verso l’Europa, ma anche verso l’Africa saheliana, minacciando governi che chiedono l’aiuto europeo. Nel preambolo della Dichiarazione i temi saranno riassunti come «Crescita, investimenti, infrastrutture e capacità», poi c’è il cesto di «Pace e sicurezza» ( «Noi riconosciamo che Africa ed Europa hanno minacce comuni alla sicurezza»). Per terzo il capitolo della «Migrazioni e mobilità» : si propone di lavorare alle «migrazioni irregolari» in maniera da trasformarle «in una maniera sicura, ordinata e regolare, da affrontare all’interno di un dialogo continentale».
I capitoli seguenti sono quelli della «Governance», del «cambiamento climatico e risorse naturali», con una modifica strutturale alle relazioni fra le due Unioni: «Chiediamo all’Unione Africana e alla Ue di stabilire un meccanismo di follow-up verificare i progressi dei progetti comuni prioritari». Al summit di Abidjan da lunedì c’è il vice-ministro degli Esteri Mario Giro, delegato all’Africa. Oggi arriva il premier Paolo Gentiloni.