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 2017  dicembre 01 Venerdì calendario

Ancora scontro politico sul caso Etruria. I renziani all’attacco di Visco

La seduta della Commissione bicamerale d’inchiesta, dove ieri è stato ascoltato il procuratore di Arezzo Roberto Rossi, infiamma lo scontro sul crac di Banca Etruria. Per il Pd, che accusa la Banca d’Italia di non aver vigilato, il pm ha «scagionato» Pierluigi Boschi, padre di Maria Elena ed ex vicepresidente della banca fallita. E se il M5S denuncia una «situazione politica di gravità inaudita», i renziani vogliono le scuse: «Crolla il castello di fake teoremi». 
Il procuratore ha trovato «singolare» la scelta di Via Nazionale di «sostenere così fortemente l’aggregazione con la Popolare di Vicenza», istituto che già nel 2015 era sotto osservazione da parte della Vigilanza. È il passaggio chiave e il renziano Andrea Marcucci esulta: «La verità prima o poi viene a galla». Ai suoi Renzi chiede di calcare gli accenti sulle responsabilità della Vigilanza e di sottolineare come ciò che sta emergendo sia «incredibile, inenarrabile».
È l’attacco finale al governatore Ignazio Visco, costretto a smentire (tramite «fonti» di Via Nazionale) che Bankitalia abbia mai sostenuto il matrimonio con la Popolare di Vicenza. Ma il Pd va giù duro, convinto che l’audizione riscriva la storia di Etruria. Matteo Orfini definisce «inquietante che Bankitalia abbia puntato sulla Popolare di Vicenza come player su cui riorganizzare un pezzo del sistema bancario». Dopo le affermazioni del procuratore, i dem fanno muro in difesa di Pierluigi Boschi. «I crediti deteriorati che hanno destabilizzato la banca – ha detto il pm – sono stati concessi tra il 2008 e il 2010».
Dunque quando il padre della sottosegretaria ancora non era tra gli amministratori. In Commissione si va avanti a singhiozzo. Il presidente Casini è più volte costretto a chiudere il collegamento. Nella parte secretata Rossi informa di aver acquisito elementi sulla mancata vigilanza di Bankitalia e Consob: «Se ravviserò ipotesi di reato manderò le carte a Roma, al procuratore Pignatone». La tensione esplode quando Carlo Sibilia (M5S) incalza Rossi sul ruolo di Boschi. Sinistra italiana denuncia «il maldestro tentativo del Pd di scaricare su Bankitalia le responsabilità del crac» e Bruno Tabacci, vicino a Pisapia, accusa il Pd di aver ordito una «bruttissima imboscata» per denigrare l’Istituto.