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 2017  novembre 30 Giovedì calendario

Il tribunale internazionale per l’ex Jugoslavia chiuderà il 31 dicembre

Ancora un mese e poi sarà finita. Il 31 dicembre il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia si autoscioglierà. Termina in questo modo il capitolo più sanguinoso della storia europea post bellica, quello dei conflitti nei Balcani. La corte contro i crimini di guerra e i crimini di genocidio venne istituita 24 anni fa, nel maggio del 93, quando alcune delle guerre jugoslave erano ancora in corso. Le aule de L’Aja, in Olanda, hanno visto l’avvicendarsi di 86 giudici sugli scranni e di 161 imputati alla sbarra, tra questi 90 condannati e due morti suicidi. 
IL PRECEDENTESlobodan Praljak, il leader croato che ieri si è ucciso ingerendo del veleno durante la lettura della sentenza contro di lui, è infatti secondo nelle intenzioni a Milan Babic. Il presidente dell’autoproclamata Repubblica Serba di Krajina è morto suicida, impiccato alle sbarre della sua cella nel carcere di Scheveningen, il 5 marzo del 2006. Babic stava scontando una condanna a 13 anni ottenuta collaborando con il Tribunale. L’«egoista etnico», come si era definito nella sua confessione, era tra i principali accusatori del presidente Jugoslavo Slobodan Milosevic. E proprio Milosevic, ospitato da una cella vicina a quella di Babic, morì per infarto prima che la corte avesse emesso una sentenza, esattamente 6 giorni dopo il suo accusatore e dopo aver espresso il timore che lo stessero avvelenando. Timori confermati dalla presenza nel suo sangue dell’antibiotico Rifampicin, usato per la lebbra, capace di inibire i farmaci assunti dal politico serbo per curare la cardiopatia. Ma l’avvelenamento di Milosevic non verrà mai confermato dall’autopsia. 
LE POLEMICHE
Si tratta solo di una delle polemiche che hanno accompagnato il Tribunale in questi anni. Dall’accusa di essere una corte politica poco interessata a fare giustizia a quella di essere pilotata dagli Usa in ottica anti-serba. Accuse piovute anche per il suo carattere selettivo, cioè per aver incriminato pochi uomini a fronte di crimini tanto estesi, e per la dipendenza da una potenza militare come la Nato. Polemiche che non hanno più importanza: ancora un mese e sarà finita.