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 2017  novembre 27 Lunedì calendario

Berlusconi va a tutto gas. «Io? Un 40enne. Ecco come sarà il mio governo»

Milano «Con quel suo faccino pulito Di Maio è il front man del M5s, ma che ha fatto nella vita? Ha fallito in tutto, ha provato a iscriversi all’università, prima a legge poi a ingegneria, ma l’unico lavoro che ha fatto è stato lo steward allo stadio San Paolo per vedersi le partite del Napoli gratis». Silvio Berlusconi divide la gente in quelli che hanno successo nel lavoro e quelli che falliscono e dal palco milanese della convention azzurra «Idee per l’Italia», torna all’attacco dei grillini senza esperienza e competenza, che non possono guidare il Paese, perché «lo porterebbero alla rovina».
La sala dell’hotel Gallia straripa di fans che si spellano le mani negli applausi, sul maxischermo la bandiera di Forza Italia con il nome del leader ricorda a tutti, dentro e fuori dall’albergo che, candidabile o no, è lui che porterà alla vittoria il partito e il centrodestra. Il Cavaliere sdrammatizza sui suoi guai giudiziari. «Voglio parlarvi delle cose che realizzerò – attacca – prima di farmi interrogare dal direttore del Giornale, Alessandro Sallusti. Io ho l’abitudine agli interrogatori dei pm, quindi questo mi è facilissimo». Annuncia che da gennaio partirà con un tour in tutte le regioni d’Italia, «per incontrare rappresentanti locali, delle categorie professionali, anche semplici cittadini che vogliono parlarmi».
Dice di sentirsi metà dell’età che ha, l’ottantunenne Berlusconi. «Sono un giovanotto, intellettualmente e fisicamente. Lavoro 12 ore al giorno». I quarantenni, da Di Maio a Renzi, proprio non li teme. È carico. Come dice Alberoni, bisogna avere un sogno e lui c’è l’ha: strappare l’Italia dalle mani di Pd e M5S, per farne un Paese diverso, che funziona bene, come le sue imprese.
Pure Scalfari porta scompiglio a sinistra dicendo che tra il Cavaliere e Di Maio sceglierebbe il primo, gli ricorda Sallusti. «È stato assalito dalla follia lungimirante di Erasmo da Rotterdam», sorride il leader di Forza Italia. Per un elettore del Pd su 3 Berlusconi si dovrebbe candidare, secondo l’ultimo sondaggio Ips marketing. Insomma, «l’aria è cambiata», come sottolinea il direttore del Giornale. Il Cavaliere racconta storie di vita vissuta che mandano in visibilio l’uditorio, da quella del giovane che si diede fuoco fuori da Arcore perché la banca gli negava il prestito promesso per la sua start up e che finanziò personalmente a quella degli «intellettuali» in un ristorante che lo guardavano storto e lui gli recitò a memoria i sonetti di Dante. «Prima c’era sempre qualcuno che mi dava contro, mi insultava, mi faceva gestacci. Ora noto che non succede più». Si vede che il M5S spaventa molto.
Della sinistra il leader azzurro parla poco, solo qualche battuta. «Una contro-Leopolda questa? Neppure sapevo della contemporaneità. Ma non c’è confronto: la manifestazione renziana parla ai giovani, noi parliamo a tutto il Paese, soprattutto a quello che produce, s’impegna, crea posti di lavoro».
Berlusconi riceve dall’organizzatrice della tre giorni milanese, Mariastella Gelmini, una sintesi del lavoro delle tavole rotonde, con 115 relatori, manager, professionisti, amministratori locali, che hanno dato voce alla società civile. Tutto servirà per il programma del centrodestra, ma l’ex premier precisa: «Un testo c’è già e l’ho sottoposto agli alleati di Lega e FdI, che per due volte l’hanno condiviso. Poi ci siamo dati appuntamento per ridiscuterne, perché è un work in progress, da aggiornare. E tra le componenti dell’alleanza ora c’è anche la quarta gamba, il centro che si sta formando mettendo insieme addirittura una decina di gruppi». Anche quell’idea di governo per tre quarti tecnico, il Cav dice che l’hanno approvata anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni: «Abbiamo parlato di un consiglio dei ministri con 20 posti, 12 ministri della società civile, 3 politici di Fi, 3 della Lega, 2 di Fdi. Ma bisognerà far posto anche al centro». E qui cominciano i dolori, chi sarà penalizzato? Quanto all’idea di Salvini di andare dal notaio per un impegno a non fare accordi col Pd, l’ex premier lo tranquillizza: «Dal notaio si portano le persone di cui non ci si fida. Noi non siamo concorrenti ma alleati, sono contento dei voti che prendono Salvini e Meloni, insieme faremo vincere il centrodestra con la nostra rivoluzione liberale».
Berlusconi va avanti a snocciolare obiettivi, insiste sul recupero degli astensionisti, anche promettendo che quando sarà il potere introdurrà il vincolo di mandato in Costituzione, per impedire i troppi cambi di casacca che alimentano la sfiducia nel voto. «Stiamo provvedendo anche con gli appelli sul web. Faremo una testa tanta agli italiani per mandarli a votare», garantisce.
«Ho la fiducia incorporata, è una delle sue frasi must – dice Sallusti – oggi di chi si fida?». Il Cav dribbla, preferisce parlare di chi non si mi fida affatto: «I 5 stelle, con il loro programma delirante che vuole un’imposta patrimoniale del 10%, imposte sulla casa, che per noi è sacra, tradotte dal francese e quindi altissime e poi una tassa di successione al 45%. Io credo sia immorale mettere le mani sul gruzzolo di una famiglia, che già è stato ridotto dallo Stato. Ma loro porterebbero alla rovina il ceto medio, sono invidiosi, vivono di giustizialismo e pauperismo. Nel ’94 sono sceso in campo contro i comunisti, ora il M5s è un pericolo altrettanto grave. Come possono andare al potere i grillini che si fanno comandare da un vecchio comico e da un professionista della comunicazione, che approfittano della pochezza delle persone spedite da loro in parlamento?».
Le promesse del leader azzurro agli elettori riguardano non solo i giovani, per i quali bisogna creare lavoro spingendo la crescita del Paese, ma anche gli anziani. Oltre a voler aumentare le pensioni minime a mille euro, il programma prevede di adeguare tutte le altre al reale valore ante cambio-euro. E ai cittadini della Terza età, ai quali vuole dedicare un ministero, il Cav garantisce che avranno gratuitamente cure dei denti, degli occhi, facilitazioni per i trasporti e gli spettacoli, anche contributi per le cure veterinarie e il cibo per gli animali da compagnia. «Dove trova i soldi per farlo?», chiede Sallusti dando voce ai tanti avversari scettici. «Di solito metto la mano in tasca e li trovo sempre», scherza Berlusconi. Ma poi aggiunge, serio, che da mesi studiano il problema l’economista e capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, e tutta una squadra, per verificare l’impatto di queste spese. Cita gli esempi delle politiche economiche di Reagan e della Thatcher, spiega gli effetti positivi della Flat tax, che è il suo cavallo di battaglia. «Spazza via le sacche di evasione ed elusione e spinge la crescita economica, alimentando i consumi delle famiglie e delle imprese, creando così più posti di lavoro». Non è fantasia, basti pensare ad Hong Kong, spiega Berlusconi, che fu prima nel 1947, ad adottare la flat tax e oggi ha il Pil personale più alto per abitanti.