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 2017  novembre 23 Giovedì calendario

La rivincita del Coccodrillo che «ruba» il posto a Mugabe

Sedersi su una stufa bollente o buttarsi dal secondo piano di un palazzo? Emmerson Mnangagwa, il nuovo uomo forte dello Zimbabwe che domani giurerà fedeltà alla Costituzione, lascia una certa libertà di scelta ai suoi nemici. Luglio 2017, politburo del partito Zanu-Pf presieduto da Robert Mugabe: il presidente vuole sbarazzarsi del suo numero due e mette in scena un piccolo processo. Il ministro dell’Educazione Jonathan Moyo davanti a una telecamera fa l’accusatore. Racconta tra l’altro del giornalista Godfrey Majonga, che aveva fatto arrabbiare il vice presidente detto Ngwena (il Coccodrillo) perché frequentavano la stessa donna. Di fronte alla scelta, Majonga escluse il supplizio della stufa. Si buttò e rimase paralizzato. Mugabe chiede al suo odiato vice, rivale della moglie Grace, se voglia difendersi da questa e da altre infamanti accuse. Il Coccodrillo rifiuta con un cenno della mano. Sappiamo come è andata a finire. 
Non è un uomo di molte parole, l’ex capo dei servizi di sicurezza. Anche sull’età non vi è certezza: 75 anni o 71. Mugabe lo incontrò in cella: il maestro quarantenne e il discepolo semianalfabeta. Anni Sessanta: il Compagno Bob ideologo della guerra d’indipendenza, Emmerson un diciottenne che aveva cercato di far saltare un treno del regime razzista di Ian Smith. Secondo la leggenda, a quel tempo lui già guidava un gruppo chiamato «crocodile gang». Fu torturato. Alla liberazione, il primo luogo che visitò fu la stazione di polizia dove era stato picchiato e appeso a testa in giù. Parlò coi suoi terrorizzati torturatori, e non torse loro un capello. I veri nemici erano altrove, tra i vincitori. Il Coccodrillo, di etnia Shona come il maestro, organizzò i massacri di 20mila civili di etnia Ndebele del partito Zapu nei primi anni Ottanta. 
Sarà buono anche con gli sconfitti di oggi. Il vecchio Bob e la moglie Grace, che secondo i seguaci del Coccodrillo (soprannominati Lacoste) ha cercato di farlo fuori con un gelato prodotto dall’azienda casearia di famiglia. Questa estate Mnangagwa è caduto a terra durante un comizio e si è fatto portare in Sudafrica per le cure. Ha denunciato l’avvelenamento, ma ha scagionato la First Lady. Anche con lei mostrerà clemenza (che talvolta è il massimo della crudeltà). 
Viene descritto come un uomo pragmatico. È paziente e attacca all’improvviso. Si è formato in Egitto e in Cina, dove ha frequentato la scuola di partito maoista. È stato a capo dei servizi segreti. Ha studiato Legge in Zambia. Ha organizzato le violenze contro l’opposizione durante le elezioni del 2008. Sempre dietro le quinte, senza esporsi troppo. Con un occhio agli affari: ha gestito il traffico di diamanti durante la guerra in Congo. Senza carisma. Fino a ieri era l’uomo più temuto dello Zim, dopo Mugabe. Oggi è triste pensare che un Paese che ha tanto così sofferto faccia festa e ricominci con il Coccodrillo al volante e accanto a lui Ausilia, ex sottosegretaria al turismo, sua moglie (la terza) da 31 anni. Il Compagno Bob e Gucci Grace saranno mai rimpianti?