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 2017  novembre 20 Lunedì calendario

Katharina e la multa da 25 mila euro (perché è ricca)

Dai media norvegesi è descritta come una ragazza umile Khatarina Andresen, fino a qualche mese fa semplice studentessa, senza un gran conto in banca, domiciliata in casa dei genitori, come succede a molti giovani europei della sua età (21). 
La rivista Forbes l’ha classificata, assieme alla sorella Alexandra, la giovane più ricca al mondo, con un patrimonio di 1,2 miliardi di euro, ereditati da suo padre Johan Henrik, discendente di una ricchissima famiglia che ha fatto i soldi con il tabacco. Nonostante questo Khatarina, dicono sempre i giornali, è rimasta una ragazza semplice. Anche se da quando si sono accesi i riflettori qualunque cosa faccia o dica diventa una notizia. 
L’ultima, porta la data del 13 novembre scorso. Il verdetto di una Corte ha condannato la giovane miliardaria a scontare una pena di 18 giorni di prigione e a pagare una multa di 25 mila euro. Cosa ha fatto? Ha trasgredito la legge, severissima in Norvegia, sulla guida in stato di ebbrezza. Lei ha chiesto scusa. Ha dichiarato di essersi messa al volante pensando che l’effetto dell’alcol fosse evaporato. Ma non era così. 
Una e ventiquattro minuti di venerdì santo, sette mesi fa. Katharina stava andando a Hafjell, a nord di Oslo, con un’Audi Q3, nel cottage di lusso della famiglia. Fermata dalla polizia, è stata trovata con 0,061 grammi nel sangue (il limite norvegese è 0,02). Da qui la sanzione di 25 mila euro che potrà sembrare un’enormità da noi ma che in Norvegia si calcola in base al reddito (precisamente in base allo stipendio mensile). La multa però non ha convinto molti quotidiani del Paese, secondo cui la giovane sarebbe stata graziata. I conti infatti non tornerebbero: 25 mila euro non corrispondono al suo reddito. Come del resto è stato affermato nella sentenza: «Se il diritto nella presente causa si basasse su un normale rendimento delle attività dell’imputato la sanzione sarebbe stata di 3,6 milioni di euro». Ma la Corte ha utilizzato altri sistemi di calcolo. Il Tribunale in sostanza ha motivato l’ammenda con il fatto che al tempo del reato Khatarina «non aveva nessun reddito fisso e che i beni posseduti in azioni, alla data della sentenza, non hanno ancora prodotto alcun dividendo». La fortuna (in questo caso) della miliardaria? Non vivere di stipendio fisso.