la Repubblica, 20 settembre 2017
L’amaca
Per carità, si metta subito una pezza giuridica, di qualunque tipo e a qualunque costo, sul pasticcio della lista grillina in Sicilia. La sola idea che non possano presentare il simbolo, a parte l’indubbio vulnus alla rappresentatività del voto, avrebbe la disastrosa conseguenza di alimentare, come se ce ne fosse bisogno, la paranoia complottarda. Direbbero che è stata la Spectre con i suoi droni, Renzi con i suoi massoni, gli alieni con il raggio verde. Il Vaticano con le guardie svizzere, la Svizzera con le sue banche, le banche con i loro milioni. Che le carte si sono ingarbugliate e le penne disidratate per via dell’inquinamento, che tutto sembrava regolare fino a che le regole sono cambiate durante il plenilunio. È importante che tutto si sistemi, in modo da levare almeno una delle stampelle sulle quali poggia il gigantesco complesso di persecuzione di queste brave persone; brave, però con l’idea fissa che il mondo voglia impedire la loro ascesa per pura malvagità. Mai dare corda alle manie ossessive: poi peggiorano. La Spectre ritiri i suoi droni, Renzi i suoi massoni, le banche i loro milioni, e tutti insieme, usando per una volta a fin di bene il loro potere, facciano in modo che tutto si sistemi, in Sicilia, così da rasserenare questi nostri concittadini sospettosi.