Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  settembre 20 Mercoledì calendario

I guai di Grillo in Sicilia (e non solo)

Grillo, a noi cronisti, ci mangerebbe, per il gusto di poi vomitarci, come ha detto ieri uscendo dal solito albergo di Roma, infastidito dalla folla di microfoni, e gridando che siamo degli irresponsabili, perché invece di seguire il lavoro dei «nostri assessori» ci occupiamo dei topi e delle zanzare che infestano la capitale.  

Non era più importante il discorso di Trump all’Onu, allora?
Ne riferiamo nell’altra pagina. Quanto a Grillo, ha ragione, il suo pensiero non basterebbe per Il Fatto del Giorno se non fosse che la quinta sezione civile del tribunale di Palermo, specializzata in materia di impresa, ha annullato definitivamente l’elezione di Giancarlo Cancelleri a candidato del M5s per le elezioni in Sicilia del 5 novembre (candidato governatore, voglio dire). L’esclusione dalla consultazione on line (le cosiddette «regionarie») di uno degli altri concorrenti, cioè di Mauro Giulivi, reo di non aver firmato il codice etico, è illegittima. La sentenza è stata depositata ieri mattina, la sospensione cautelare era già stata disposta il 12 settembre, volendo il Movimento avrebbe potuto rifare le regionarie e certamente Cancelleri avrebbe vinto di nuovo, e tuttavia ieri lo stesso Cancelleri ha fatto sapere che non c’è più tempo, entro sabato bisogna depositare il simbolo, e quindi si procederà con Cancelleri candidato in ogni caso. Il M5s dovrà pagare le spese processuali, e sarà interessante controllare a chi saranno materialmente imputate.  

Che c’entra allora tutta la polemica sui sette nani che contendono a Di Maio il primato?
No, quello è un pasticcio combinato a livello nazionale e riguarda la scelta del candidato grillino per Palazzo Chigi, quando ci saranno le politiche. Siccome il duo Grillo-Casaleggio aveva già deciso che il loro uomo per il governo è il napoletano trentunenne Luigi Di Maio - il «bel faccino» di Berlusconi - nessuno dei grillini di un certo peso s’è prestato a fare da sparring-partner per il Prescelto. Il quale farebbe una brutta figura a correr da solo - come avviene per esempio nelle primarie democratiche - e al quale quindi il partito ha contrapposto sette nomi e cognomi: Elena Fattori di 51 anni, Vincenzo Cicchetti di 61, Andrea Frallicciardi di 39, Domenico Ispirato di 54, Gianmarco Novi di 40, Nadia Piseddu di 28, Marco Zordan di 43. Talmente sconosciuti da essere soprannominati «i sette nani». Ed è comunque notevole che, in via puramente teorica, Grillo e Casaleggio pensino che una di queste persone possa governare il Paese.  

Magari farebbe maglio di tanti altri, e nei tanti altri ci metto pure il celebre Di Maio.
Sulla Roberta Lombardi, sua nemica, candidata governatore del Lazio, la Raggi ha detto: «È una candidatura come tante. Sarà votata». I grillini, mentre il loro capo vorrebbe divorare i cronisti, si divorano tra di loro.  

Ma è poi sicuro che il M5s vincerà a Palermo e poi risulterà primo alle politiche dell’anno prossimo?
Se si sta ai sondaggi, le regionali siciliane sono molto incerte. L’altro giorno Claudio Fava, il figlio del giornalista eroe Pippo Fava ucciso dalla mafia, che corre in Sicilia a capo di una lista che si chiama «I cento passi» e che è sostenuto da Mdp, Sinistra italiana, Verdi e Rifondazione, ha diffuso un sondaggio di Nicola Piepoli secondo cui il centrodestra vincerebbe alla grande le elezioni in Sicilia, con il 42 per cento di voti per il suo candidato Nello Musumeci. Cancelleri e Fava arriverebbero secondi quasi a pari merito col 25%. Fabrizio Micari, candidato del Pd, di Alfano e di D’Alia, starebbe all’8%. Il Pd l’ha presa a ridere e ha mostrato altri sondaggi in cui Micari risulta al 34, Cancelleri al 30, Musumeci al 27,5 e Fava al 4,5. Chi ha ragione? Mettendo insieme i quattro sondaggi ufficiali dell’ultimo mese, Musumeci risulta vincente per tre volte su quattro (Lorien Consulting, Euromedia e Piepoli). Demopolis dà Cancelleri al 35 e Musumeci al 34. Staremo a vedere, ma il trionfo preconizzato dai grillini non è così scontato. E poi tutti i sondaggisti annunciano un’astensione monstre, non andrebbe a votare che il 40-45% dei siciliani.  

Come sta invece Grillo a livello nazionale?
A livello nazionale la percentuale dei voti raccolti non è così importante e non è così importante neanche arrivare primi. Se non cambia la legge elettorale e restano questi due sistemi proporzionali troppo diversi uno dall’altro, Mattarella dovrà comunque costruire un’alleanza a tavolino, con un premier che non sia bocciato dalle parti in causa. I grillini, che non vogliono allearsi con nessuno (almeno finora), sarebbero del tutto fuori dai giochi. Ammesso che, dopo i guai combinati a Roma e altrove, raccolgano ancora il grande consenso che immaginano.