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 2017  settembre 13 Mercoledì calendario

Vaccini, il governo boccia il Campidoglio. E Raggi: è caos-norme

ROMA Sui vaccini obbligatori per l’ammissione nei nidi e nelle materne dei bambini tra 0 e 6 anni va in scena l’ennesimo braccio di ferro tra la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che parla di «norme confuse e caos» e il governo, in particolare le ministre dell’Istruzione, Valeria Fedeli, e della Salute, Beatrice Lorenzin. Quest’ultima ha bocciato il modulo per l’autocertificazione di Roma Capitale: era complicato, con numerosi distinguo e con la voce «altro» tra le motivazioni dell’inadempimento, che sembrava aprire una porta secondaria a chi non vuole vaccinare il figlio. 
Non solo: la Raggi nel modulo prospettava il rinvio della vaccinazione se si attendono «vaccini mono-componenti». Ma i mono-componenti in realtà non si trovano. In alternativa al testo di Roma Capitale bocciato dal Ministero, sono disponibili sul sito della Regione Lazio moduli più semplici in cui è possibile compilare l’auto certificazione e spiegare che ci si metterà in regola entro il 10 marzo, come prevede la normativa. E rispetto all’accusa di applicazione non uniforme della norma nel Paese, Fedeli e Lorenzin hanno replicato: sulla richiesta di uniformare l’applicazione delle nuove disposizioni sono già state fornite indicazioni con circolari, sono stati predisposte dichiarazioni sostitutive, c’è un numero dedicato, s’interverrà in caso di anomalie.
La sindaca ieri ha scritto una lettera alla Lorenzin e alla Fedeli, parlando di confusione della normativa, di regole differenti da regione e regione, di caos nelle scuole. 
LA REAZIONE
Sullo sfondo appare una non così minoritaria attenzione alle tesi «no vax» nel Movimento 5 Stelle di Roma: una militante appena nominata assessore dalla Raggi, Margherita Gatta, aveva condiviso sulla sua pagina Facebook molti contenuti contro i vaccini; uno degli eletti più popolari e amati nella base romana, Davide Barillari (consigliere regionale e candidato alla presidenza del Lazio nel 2013) sulla sua pagina Facebook sta da giorni conducendo una battaglia piena di distinguo sull’applicazione della legge sui vaccini. Insomma, la Raggi sembra non essere indifferente al mood del Movimento romano. Vediamo più nel dettaglio cosa afferma la sindaca nella missiva alle due ministre: «La nuova normativa sulla prevenzione vaccinale è confusa, risulta poco chiara e viene infatti applicata in modo difforme da Regioni e Comuni in tutta Italia».
A CASA
Ad esempio, è la tesi della Raggi, in alcune zone del paese i bambini vengono mandati a casa dalle scuole se non c’è almeno l’autocertificazione con la quale i genitori assicurano che presto il figlio sarà in regola con la vaccinazione, in altre invece c’è maggiore tolleranza. «Il Ministero della Salute – attacca la sindaca di Roma – ha censurato solo il nostro modello di autocertificazione per l’ammissione ad asili nidi e scuole d’infanzia, che riportava pedissequamente una parte del testo di legge, ammonendoci in modo perentorio sulle responsabilità derivanti dalla mancata attuazione del dettato normativo al quale invece Roma Capitale intende dare seguito. A parte questa singolare circostanza, lo stesso Ministero non si è accorto che nel resto d’Italia c’è il caos e che per la scarsa chiarezza delle norme ogni amministrazione si regola come ritiene più opportuno per i propri cittadini residenti». La lettera della Raggi sembra quasi una ripicca per la bocciature del modulo «complicato» preparato da Roma Capitale. 
La sindaca però segnala un altro problema: come si deve gestire la situazione delicata di un bambino respinto dall’asilo o dalla scuola materna se non vaccinato, come successo ad esempio in un quartiere di Roma, La Rustica? Per questo scrive la Raggi «vanno fornite indicazioni dettagliate sugli aspetti organizzativi e sulle procedure di non ammissione o di allontanamento dei bambini non provvisti di adeguata documentazione, così da poter rispondere alle legittime preoccupazioni delle famiglie e degli operatori scolastici, ed evitare problemi di ordine pubblico». Rispetto ai problemi avvenuti in alcune scuole, la Lorenzin ha commentato che «si tratta di casi isolati, interverremo». Dal gruppo romano del Pd, Valeria Baglio: «Le ministre facciano un disegno alla Raggi per spiegarle la legge». A Roma e nel Lazio il 7 per cento dei bambini non è ancora vaccinato o non ha un appuntamento per farlo.