la Repubblica, 13 settembre 2017
Di cosa si parla a Istanbul: le scarpe del Gandhi turco
Il Gandhi turco fa proseliti e le sue scarpe finiscono al museo. Il cimelio è diventato prezioso una volta terminata la lunga marcia di 430 chilometri fatta da Kemal Kilicdaroglu, capo del partito repubblicano e leader dell’opposizione. La collezione privata della holding Koc, colosso imprenditoriale della Turchia, ha deciso di accogliere e mostrare al pubblico il paio di scarpe usato dal principale avversario politico del Presidente Recep Tayyip Erdogan in quel lungo mese fra giugno e luglio impiegato a coprire a piedi la distanza fra Ankara e Istanbul. La “marcia per la giustizia”, organizzata per protestare contro la carcerazione del suo vice, Enis Berberoglu, ex giornalista, accusato di essere la fonte del quotidiano Cumhuriyet (oggi anch’esso alla sbarra) che svelò il coinvolgimento di Ankara nella guerra in Siria con la notizia delle armi turche passate su un camion oltre la frontiera, aveva avuto un grande seguito in tutto il mondo. E un altro oggetto protagonista di quell’evento, una delle camicie – rigorosamente bianche – indossate da Kilicdaroglu nel suo faticoso percorso – è stata invece donata al vice-responsabile del partito a Smirne. Sembra un libro di Orhan Pamuk, massimo cultore degli oggetti, in cui le cose appartenute alle persone riprendono vita. Vanno in un museo, ma ottengono una luce nuova, dando memoria a chi li osserva.