Il Resto del Carlino, 13 settembre 2017
«È dura vigilare 15 km di spiaggia». L’assessore: di notte non andateci. Rimini, il titolare della sicurezza nel mirino. Le opposizioni: «Vattene»
L’orrore andato in scena sulla spiaggia e sulle strade di Rimini a fine agosto, due stupri e un ragazzo brutalmente pestato, tre persone massacrate da quattro belve, spacca il palazzo della politica. L’immagine di una spiaggia di Rimini violenta e pericolosa ha fatto il giro del mondo. Un colpo al cuore per la città turistica che da alcuni anni sta cercando faticosamente di cambiare pelle e look. L’onda lunga dell’orrore in spiaggia scatenato da quattro giovanissimi migranti africani è tracimata in commissione consigliare a Rimini. Opposizione all’attacco dell’amministrazione, accusata di essere troppo morbida sul fronte dell’ordine pubblico. Il capogruppo consigliare della Lega Nord, Marzio Pecci, chiede in una nota che «l’assessore alla Sicurezza Jamil Sadegholvaad rinunci alla delega consegnandola al sindaco, perché non si è mostrato all’altezza di una situazione critica». «NON PARLO solo degli stupri del 26 agosto – insiste –, che sono la punta dell’iceberg. Il problema sicurezza a Rimini non riguarda solo la spiaggia, ma l’intera città: la prostituzione in strada con i suoi traffici, il mercato della droga, il riciclaggio, i furti in casa, gli scippi, l’immigrazione clandestina, le moschee irregolari, l’abusivismo commerciale, gli zingari, la violenza sugli anziani, le rapine quasi quotidiane». Finoal 26 agosto – replica l’assessore, che non commenta la richiesta di lasciare la delega – non era successo niente di particolare rilievo, e dopo si è agito per difendere l’immagine della città». L’assessore torna sul doppio stupro di fine agosto, uno «spartiacque» per l’estate nella città di Fellini. «Quei 4 criminali erano pronti a colpire ovunque. La donna peruviana è stata stuprata sulla statale. Sbagliato dipingere Rimini come città allo sbando, insicura: è inaccettabile». E sottolinea che «in spiaggia la situazione è migliorata, almeno fino all’una di notte». Di certo, aggiunge rispondendo alle proposte dei consiglieri, «illuminare 15 chilometri di litorale è impossibile», ma per migliorare ulteriormente la situazione è necessario un «patto» tra tutti i soggetti interessati. E i bagnini sono pronti a fare la loro parte, garantisce il presidente della cooperativa Rimini sud, Mauro Vanni. «gli stupratori – precisa – non fanno parte della situazione normale, la sicurezza in spiaggia da alcuni anni è migliorata». IL CONTROLLO degli operatori, «possibile anche grazie alle 150 telecamere installate», viene meno dall’1 alle 5, quando vige il divieto di accesso. «Un veto storico, c’è in quasi tutte le località del litorale – dice l’assessore – La spiaggia certo non è un posto consigliabile dove andare in quegli orari». Attacca l’ex candidato sindaco di centrodestra, all’opposizione con FdI, Gioenzo Renzi: «Da un lato lo Stato deve attuare quanto detto a Rimini un anno fa dal capo della polizia, Gabrielli: nuova questura e più uomini e mezzi. Dall’altro il Comune non può ignorare il colpo d’immagine ricevuto. La municipale ha 32 persone sotto organico; serve una mappa delle zone critiche di Rimini per spaccio, prostituzione, sovraffollamento di case, riconoscendole come emergenze da contrastare; va istituito il nucleo cinofilo antidroga e combattuti furti e borseggi».