La Stampa, 12 settembre 2017
L’Italia scopre il testamento solidale. Una persona senza figli su 4 è orientata a lasciare parte del proprio patrimonio a una associazione
C’è chi disereda i figli e chi decide di lasciare tutto al proprio cane. Ma l’animo degli italiani è più solidale di quanto si possa pensare. Secondo un’indagine Gfk Eurisko, tra il 2012 e il 2016 il 55% in più della popolazione italiana si è dichiarata propensa a devolvere almeno una parte della propria eredità ad associazioni no profit.
Sette italiani su dieci conoscono questa opportunità mentre il 14% ha già deciso di sottoscrivere un lascito solidale, in particolar modo le persone senza figli: uno su quattro si è infatti dichiarato orientato a lasciare il proprio patrimonio a una o più associazioni. E, contrariamente alle aspettative, a essere maggiormente informati non sono più solo gli anziani, bensì anche la fascia fra i 45 e i 54 anni e gli adolescenti tra i 15 e i 17 anni. «Un Dna sociale che ha permesso di aiutare già 10 milioni di persone, in Italia e nel mondo», afferma Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale, che oggi al teatro Quirinetta di Roma presenterà la ricerca realizzata tra i notai del Consiglio Nazionale del Notariato e una selezione di testimonianze per raccontare le origini del dono e del lascito solidale nella nostra cultura.
Dalla ricerca ai bambini
Il caso più eclatante degli ultimi anni è stato senz’altro quello dell’attore Robin Williams che ha deciso di devolvere i suoi diritti d’immagine ad associazioni benefiche internazionali come Medici senza frontiere e Make a Wish. Ma il testamento solidale non è solo una «cosa da ricchi»: quasi la metà dei lasciti è sotto i 20 mila euro mentre solo l’8,5% va oltre i 100 mila. Storie di generosità che contribuiscono a realizzare progetti di assistenza ai disabili, di ricerca scientifica per sconfiggere gravi malattie e per garantire cibo, salute ed educazione a milioni di bambini. Secondo una stima elaborata dall’Osservatorio Fondazione Cariplo, entro il 2030 le famiglie italiane donatrici saliranno da 340 a 420 mila, con un «mercato dei lasciti testamentari» che arriverà a sfiorare i 130 miliardi di euro. Per fare un paragone, con il 5 per mille dal 2008 al 2016 sono arrivati al Terzo settore circa 3,5 miliardi di euro.
Vita oltre la morte
«Da sempre noi italiani abbiamo la generosità nel codice genetico ma solo ora stiamo cominciando a pensare al testamento solidale», sostiene Bartoli. Il lascito è «un gesto semplice e non vincolante: è un atto di consapevolezza e generosità che nulla toglie ai propri eredi e arricchisce il proprio testamento di ideali come la solidarietà e l’eguaglianza». La strada è ancora lunga per raggiungere gli altri Paesi europei, ma c’è anche da dire che «in Italia si fanno meno testamenti che altrove. Sarà per scaramanzia – ironizza Bartoli –, ma qui sono in vigore leggi che tutelano sempre la famiglia e dobbiamo ricordarci che la scelta solidale è anche un modo per sconfiggere la morte e lasciare il proprio segno sulla Terra, lì dove ce n’è più bisogno».