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 2017  agosto 20 Domenica calendario

«Pregava, beveva, me lo presentò la madre». La vita italiana di Driss, in cella per il fratello

«Sono finita in una cosa più grande di me, davvero, una cosa che non avrei mai immaginato. In ogni caso se quell’uomo è un terrorista la polizia fa bene ad arrestarlo, con lui ho perso ogni contatto dal 2014». Ha il viso provato Silvia Acciaresi, 43 anni, dipendente pubblica di un paese in provincia di Viterbo che tre estati fa ha conosciuto e ospitato Driss Oukabir, fratello di Moussa, uno degli attentatori di Barcellona. Driss dopo la strage si è presentato alla polizia perché veniva indicato come l’autore del massacro. E ora si trova in cella. Quando ha visto la tv con il suo amico coinvolto cosa ha pensato? «Non è un mio amico. Poi io dell’attentato non ne sapevo nulla. Ho saputo di essere finita in questa storia enorme quando i poliziotti della Digos mi hanno chiamato e detto che dovevo presentarmi in questura. Lì ho appreso tutto». Come ha conosciuto Driss Oukabir? «Era l’estate 2014. Io conoscevo la madre, Fatima, e l’ho avvisata che sarei andata a Barcellona. Loro abitano a Ripoll, a cento chilometri, e lei mi ha detto che lì avrei trovato il figlio che lavorava». Avete trascorso giorni insieme a Barcellona? «Sì, è nata un’amicizia, ma nessuna storia d’amore come ho letto sui siti». Che tipo era? «Una persona normalissima. Beveva birra, pregava alle ore che doveva pregare, molto religioso». Aveva manifestato idee estremiste? «Macchè! Per niente». La vostra relazione estiva è terminata quando lui le ha chiesto se si fosse mai convertita nell’ipotesi in cui vi foste sposati, come lei stessa ha dichiarato alla Digos? «Torno a ripeterle che tra noi non c’è stata alcuna relazione. Ero accompagnata quando a Barcellona...». Veniamo alle due settimane che Driss ha trascorso qui a casa sua. «Non è stato a casa mia ma in un bed and breakfast in paese. Posso confermarle che il biglietto aereo Ryanair gliel‘ho pagato io, non perché avevamo una relazione ma perché volevo aiutarlo a trovare un lavoro in Italia». Ma dopo due settimane è ripartito, giusto? «Non ha trovato lavoro, è tornato via». Agli inquirenti ha dichiarato che durante la permanenza non ha incontrato altre persone, altri connazionali, è così? «Sì. Poi scusi, ma sono affari suoi se anche avesse incontrato qualcuno, non capisco perché questa domanda». Da quanto risulta agli atti lei avrebbe insistito per vederlo ancora dopo la sua partenza ma lui avrebbe risposto con un sms lapidario: «Non mi cercare più». Lei cosa pensò? «Queste cose dell’sms le sta dicendo lei. Io avevo 40 anni e lui 25, un bambino per me».