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 2017  agosto 20 Domenica calendario

L’ingerenza di Erdogan nelle elezioni tedesche propaganda geopolitica?

L’attacco di Recep Tayyip Erdogan al sistema politico tedesco ha pochi precedenti. Il presidente della Turchia – Paese alleato dell’Occidente nella Nato e formalmente candidato ad aderire all’Unione europea – ha invitato i turchi residenti in Germania a boicottare i maggiori partiti alle elezioni del 24 settembre: in particolare ha citato la Cdu di Angela Merkel, la Spd del suo sfidante per la cancelleria Martin Schulz, i Verdi. L’ingerenza è volutamente palese, figlia di una logica muscolare delle relazioni internazionali, e segnala l’alta tensione nel rapporto odierno tra Ankara e Berlino.
Con ogni probabilità, l’invito non avrà un’influenza determinate sul risultato elettorale. È vero che dei tre milioni di turchi in Germania tra 1,2 e 1,5 milioni hanno il diritto di voto e lo eserciteranno. È però anche vero che tradizionalmente sostengono partiti che in queste elezioni dominate da Frau Merkel difficilmente vinceranno: alla consultazione del 2013, i turchi tedeschi votarono la Spd per oltre il 60%, un altro 12% diede il consenso ai Verdi e solo il 6-7% alla Cdu della cancelliera. A chi vorrà seguire l’uomo forte di Ankara non resterà che dare la preferenza a formazioni marginali.
Lo spostamento di alcuni decimali nei risultati finali del voto l’appello di Erdogan potrebbe averlo, a favore di Merkel (alla quale tutto sembra andare bene, di questi tempi), ma niente di stravolgente. Erdogan lo sa. La sua dichiarazione è finalizzata a tenere alta la tensione con Berlino e con l’Europa, con le quali ha almeno una dozzina di fronti aperti, dai diritti civili alle basi Nato in Turchia, dagli interventi in Siria al suo rinnovato rapporto con la Mosca di un altro «uomo forte». Il problema è la continua escalation delle tensioni tra Berlino e l’Europa da un lato e Ankara dall’altro. È una questione geopolitica di enorme rilevanza. La Turchia non può essere persa dall’Occidente. È che l’Occidente continua a non avere una politica per trattenerla.
@danilotaino