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 2017  agosto 19 Sabato calendario

L’hotel delle star che porta Norcia in cima al mondo

La paura di salire su quel palco. La certezza che contro mostri sacri dell’ospitalità come l’Hilton o lo Sheraton non ce l’avrebbe mai fatta. E invece la nomina e poi il premio «Hotel dell’anno», che per un albergatore è come l’Oscar. L’emozione più grande dopo il terremoto Federico Bianconi l’ha provata ieri a Las Vegas, quando ha attraversato la sala con i tavoli apparecchiati in rosso, le luci viola, la musica e gli applausi dei colleghi-concorrenti del «Virtuoso Travel», il network degli hotel del lusso, per il riconoscimento a Palazzo Seneca di Norcia.
La rivincita Dopo aver sospirato un «mamma mia», Bianconi ha raccontato perché per il resort e per la sua famiglia è stato un anno speciale: «C’è stato un terribile terremoto, abbiamo dovuto chiudere l’albergo. Per un po’ abbiamo dormito in un caravan. Ma siamo alla quinta generazione di albergatori e vogliamo continuare la tradizione. Grazie all’affetto di chi ci circonda abbiamo ricominciato».
Ha il groppo in gola il padre Carlo per il successo «inaspettato che fa dimenticare tanto dolore». Il terremoto è una «ferita ancora aperta». Ma per guarire bisogna lottare. «Il 24 agosto avevamo 500 persone nell’Hotel. Abbiamo fatto uscire tutti, piano piano. La struttura, un palazzo del ‘500, che avevamo ristrutturato molto bene, ha tenuto. Poi ci sono state le altre scosse. I crolli. La chiusura della zona rossa. Appena abbiamo potuto abbiamo preso la decisione che a noi sembrava l’unica possibile, anche se a tanti è parsa eccezionale: riaprire». Non è stato facile. «A partire dal personale: abbiamo 25 dipendenti. Non c’erano più alloggi. Qualcuno ha preferito andare via. Convincere professionisti a venire in una città dove ancora c’erano le scosse non è stato semplice». Ne hanno avuti molti di clienti vip a Palazzo Seneca, tra i saloni e la biblioteca di manoscritti antichi. «Quelli che ci sono rimasti – precisa l’albergatore —. Ce ne hanno “fregati” tanti di libri antichi. Ho dovuto proteggerli dietro una grata. Capita. Una volta mi hanno portato via persino un materasso. Ma, dopo quello che abbiamo passato, a noi non fa più effetto nulla».
I clienti famosi A Palazzo Seneca hanno soggiornato attrici e calciatori, stelline e politici. «Con Gianni Morandi e Claudio Baglioni che erano venuti a girare il video di Capitani coraggiosi abbiamo visto insieme la sfortunata finale di Coppa dei campioni persa dalla Juventus – ricorda l’altro figlio di Carlo Bianconi, Vincenzo —. Non abbiamo uno schermo nel ristorante. Per loro lo abbiamo montato. Abbiamo sofferto insieme. E a mezzanotte mia mamma, per tirarci su, è apparsa con un maxicocomero». Nel resort anche stilisti e artisti. «L’archistar newyorchese Daniel Libeskind ha fatto qui una riunione della sua famiglia sparsa per il mondo, e con il nipotino giocava a calcio in piazza San Benedetto». Poi ci sono stati Antonello Venditti e Renzo Arbore, Rovazzi. E le star: «Nicole Kidman si è rifugiata da noi l’anno che ha vinto l’Oscar ma non la Palma d’oro – dice Vincenzo – ha raggiunto i genitori qui per un trekking».
La giornata più esilarante è stata quella della riapertura dopo la ristrutturazione, nove anni fa: «Avevamo un mega-banchetto per la famiglia Selvi, di Chante Clair e ci siamo trovati al buio. Non ci avevano allacciato l’elettricità. Abbiamo fatto portare il gruppo elettrogeno di un concerto di Vasco Rossi. Un miracolo». Se ne potesse chiedere un altro, oggi? «Le strade per le Marche e il mare. Sennò perdiamo il 40 per cento dei clienti».