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 2017  agosto 18 Venerdì calendario

Migranti, arrivi dimezzati. L’Onu critica Italia e Ue

Anche stavolta i numeri parlano chiaro. A luglio, rispetto a un anno fa, gli sbarchi di migranti provenienti dalla Libia si sono dimezzati (11.459 sbarcati contro 23.552). Ad agosto, il calo è stato ancor più vertiginoso. Nell’ultima settimana si contano 544 salvataggi contro 1750 dell’analogo periodo. Salta agli occhi che nella prima metà di agosto sono approdati in Italia in 2245; erano stati ben 21.294 in tutto l’agosto del 2016. La dottrina Minniti, insomma, fatta propria dalla Commissione europea e dai Ventotto, funziona.
È un fatto – che ciò avvenga per il Codice di regolamentazione delle Ong, per il nuovo attivismo della Guardia costiera, per l’assenza di molte navi umanitarie dall’area, per un ripensamento di rotte da parte degli scafisti – che si stanno riducendo moltissimo gli arrivi perché sono calate le partenze dalla Libia (e di conseguenza anche il rischio dei naufragi nel Mediterraneo centrale).
Piuttosto che renderne merito al titolare del Viminale, però, il grillino Di Maio rivendica a sé la svolta: «Questo primo grande risultato è stato ottenuto grazie al nostro pressing, che va avanti dall’aprile scorso». Intende la sua campagna contro i «taxisti del mare».
A molti, però, questo confinamento dei migranti in Libia non piace. È di ieri un attacco frontale da parte di due esperti delle Nazioni Unite contro la Ue e contro il codice di comportamento. «Il nuovo piano d’azione europeo e il codice di condotta dell’Italia per le Ong – sostengono il relatore Onu per i diritti dei migranti, il cileno Felipe Gonzalez Morales, e quello contro la tortura, lo svizzero Nils Melzer – rischiano di portare a un aumento di morti nella traversata e violano i diritti dei migranti».
I due, come già la collega Agnes Callamard, criticano l’Europa e il governo italiano perché stanno tentando di «intrappolare immigrati e rifugiati in Libia». L’accusa è innanzitutto per il ministro Marco Minniti, ispiratore delle nuove politiche. Non per caso, pur senza nominarlo, citano le sue parole sulla «frontiera europea che oggi è ormai spostata in Libia», ma per rovesciarne il senso. L’Italia e gli europei – accusano Gonzalez Morales e Melzer – stanno provando «a spostare le frontiere europee in Libia», contravvenendo però, secondo loro, al diritto internazionale. «La Libia, semplicemente, non può essere vista come un luogo sicuro per sbarcare richiedenti asilo, anche se la politica dell’Ue nega questo». Ricordano che i migranti in Libia sono soggetti a crudeli organizzazioni criminali di traffico di esseri umani, a detenzioni arbitrarie, violenze, stupri, tortura e morte. E criticano espressamente anche la missione tecnico-logistica della Marina militare italiana di sostegno alla Guardia costiera di Tripoli. «Attenzione che la presenza di una missione navale in acque libiche potrebbe essere considerata una violazione da parte dell’Italia del principio di non-respingimento e delle obbligazioni conseguenti».
Effetto indiretto di una rotta migratoria che si chiude, un’altra rotta si apre. La Spagna si trova da qualche settimana sotto pressione: nel giro di 24 ore, la Guardia costiera ha salvato 600 persone nello Stretto di Gibilterra. E l’Unhcr lancia l’allarme: «La Spagna – ha detto Maria Jesus Vega, portavoce dell’ufficio iberico di Unhcr – non ha le risorse, né le capacità per far fronte all’ondata crescente di arrivi di migranti». L’organizzazione delle Nazioni Unite lamenta carenza di fondi delle forze di polizia, mancanza di interpreti e di alloggi per ospitare i nuovi arrivati. «Ci sono situazioni di sovraffollamento».
Se però si va riducendo il dramma del mare, monta quello della terraferma libica. I campi di detenzione per migranti in Libia sono lager indegni. L’Unhcr e l’Oim, due agenzie delle Nazioni Unite, nei giorni scorsi hanno visitato il Nord e l’area di Cufra per organizzare nuovi campi di assistenza e progetti di rimpatrio volontario. Bruxelles li finanzia con un primo stanziamento di 47 milioni di euro. Il Viminale annuncia che a settembre andrà da quelle parti anche una delegazione italiana.