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 2017  agosto 12 Sabato calendario

Codice di condotta, firma la quinta Ong. E ottiene garanzie sugli agenti armati

ROMA Il codice di comportamento per le organizzazioni umanitarie che operano in mare per soccorrere i profughi è stato firmato anche da Sos Méditerranée che però ha ottenuto al ministero dell’Interno un «addendum» al testo che rimodula le modalità per la presenza di agenti armati a bordo e circoscrive il divieto di trasbordo dei migranti su altre unità. Salgono così a 5 le Ong che, pur se con approcci diversi, hanno risposto all’iniziativa del ministro Marco Minniti di regolare i soccorsi con un codice condiviso anche dai privati nel quadro di un sistema di sicurezza coordinato dalla Guardia costiera italiana.
Su scala europea, proprio nel momento in cui fonti di Palazzo Chigi segnalano contatti e piena sintonia sul tema immigrazione tra la cancelliera Angela Merkel e il premier Paolo Gentiloni, l’Unhcr (Onu) ha chiesto con il suo direttore Filippo Grandi che l’Unione Europea raddoppi il numero di rifugiati accolti ogni anno; da 20 mila a 40 mila. Alla richiesta si è associato anche il direttore generale dell’Oim, William Lacy Swing, e da Berlino è arrivata una prima risposta positiva: Angela Merkel, infatti, ha detto di voler appoggiare e sostenere questa proposta specificando che la Germania è pronta a fare la sua parte fornendo alle due organizzazioni umanitarie 50 milioni per l’anno in corso: «Questo lavoro non può naufragare per un discorso di soldi», ha detto la cancelliera.
Sul fronte Sud è l’Italia (e ora di nuovo anche la Spagna, dove il ritmo degli arrivi è in forte crescita) a dover fronteggiare quotidianamente le ondate di migranti in arrivo dalla Libia. Il codice per le Ong di fatto allontana le navi private dalle acque territoriali libiche, anche se l’«addendum» al testo in qualche modo rimodula per Sos Méditerranée le regole volute dal ministro Minniti e dal governo: «Il codice di condotta non menziona che gli agenti possano portare armi a bordo» ha detto in conferenza stampa Sophie Beau, responsabile di Sos Méditerranée : «Abbiamo ottenuto tutte le chiarificazioni e siamo stati in grado di firmare».
Nell’«addendum» c’è scritto che «Sos Méditerranée non si impegna a ricevere uomini armati a bordo della sua nave, fatto salvo in caso di mandato rilasciato nell’ambito del diritto nazionale o internazionale». E proprio questo ultimo passaggio, lascia intendere una fonte autorevole del Viminale, vuol dire che cambia solo la forma perché «non esiste un caso di accesso a bordo con agenti armati al di fuori di un «mandato nell’ambito del diritto nazionale e internazionale». Nel testo integrativo c’è pure scritto che il codice «non implica una limitazione della pratica dei trasbordi e che i trasbordi saranno effettuati sotto il coordinamento esclusivo del Mrcc di Roma nel quadro della legge marittima internazionale vigente».
Dal sistema di soccorso coordinato dalla Guardia costiera italiana resta fuori Medici senza frontiere che non firmerà il testo e che, anzi, «sta discutendo la partnership con Sos Méditerranée» con cui gestisce la nave «Aquarius» in navigazione nel Mediterraneo. Msf denuncia che il codice «è parte di un disegno più ampio che intende sigillare la costa libica e intrappolare i migranti e rifugiati in Libia. Gettando via la chiave».