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 2017  agosto 11 Venerdì calendario

Abbiamo una banca (Monte Paschi)

Mps torna a tutti gli effetti ad essere una banca pubblica. Da Bruxelles è arrivato il via libera all’ingresso del Tesoro attraverso un aumento di capitale da 8,3 miliardi complessivi che porterà il capitale sociale della banca dagli attuali 7,3 miliardi a 15,6 miliardi. L’annuncio è arrivato ieri sera con una mota degli gruppo di Siena. La quota dello Stato, inizialmente, sarà del 53,45%. Potrà salire intorno al 70% una volta che staccherà i rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle perdite dell’istituto e ritirerà in cambio le azioni che questi si sono ritrovati in mano. Non è detto che tutti i risparmiatori aderiscano e questo spiega l’incertezza sulla quota finale dello Stato Gli aumenti di capitale varati ieri sono due. Il primo riguarda la conversione dei bond in capitale. È l’applicazione del burden sharing che l’Europa vuole perché almeno parte delle perdite siano assorbite dagli investitori, prima che scatti la mano pubblica, in modo da evitare gli aiuti di Stato. Il coinvolgimento degli obbligazionisti porterà a un aumento di capitale per 4,473 miliardi di euro attraverso l’emissione di 517,1 milioni di azioni al prezzo di 8,65 euro. L’operazione coinvolge circa 40mila obbligazionisti. Il secondo aumento è di 3,854 miliardi attraverso l’emissione di circa 593 milioni di azioni. Verranno sottoscritte dal Tesoro, ma a condizioni migliori visto che il prezzo è 6,49 euro ciascuna: per gli ex obbligazionisti, dunque, la perdita per azione è di 2,16 euro. In questo modo il Tesoro diventa titolare di una quota iniziale del 53,45% nel capitale della banca senese. Ma potrà salire ancora, portando l’esborso pubblico intorno a 5,3 miliardi, quando dovrà acquistare le azioni dei piccoli risparmiatori che, dopo la conversione dei bond, faranno richiesta di ristoro: a loro andranno nuove obbligazioni ordinarie emesse dal Monte. Le azioni di nuova emissione saranno acquistate dal Tesoro uno sconto del 25% rispetto al prezzo pagato dagli obbligazionisti. Il ritorno in Borsa è previsto per ottobre. Dopo il via libera ottenuta ieri dal Supervisory Board della Bce la banca potrà approvare i conti del primo semestre. Il cda di Mps è stato convocato per oggi a Milano. Secondo gli analisti il bilancio verrà chiuso in rosso per oltre 3 miliardi, perché il Monte ha contabilizzato nel secondo trimestre le svalutazioni (pari a circa 3,9 miliardi) su 26,1 miliardi di sofferenze, destinati a essere cartolarizzati nella seconda metà di quest’anno. Come ha scritto Libero ieri, il primo risultato del nuovo corso pubblico per Mps non può essere certo considerato un successo. E questo perché potrebbe perdere uno dei suoi primari clienti. L’istituto senese ha infatti comunicato di aver ridotto da 1,6 miliardi di euro a 350 milioni di euro le linee di credito accordate a Eni per rispettare i limiti regolamentari della Vigilanza sui soggetti correlati. Il colosso petrolifero è infatti controllato dal Tesoro. Il blocco imposto dalle regole dell’Unione bancaria rischia di danneggiare Monte Paschi assai più del debitore. Eni, infatti, non avrà difficoltà a sostituire le linee di credito. Mps, invece, perde un cliente ricco e affidabile.