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 2017  agosto 10 Giovedì calendario

Il morto non parla ma può fare pubblicità

La pubblicità, si sa, è l’anima del commercio. Ma quando la concorrenza incalza e le vendite calano, bisogna inventarsi qualcosa per rianimarle, per farle crescere, per favorirle su altri prodotti simili, per primeggiare e indurre la scelta dei propri. Specialmente se i prodotti (...) :::segue dalla prima MELANIA RIZZOLI (...) proposti non sono così ambiti o ricercati, anzi, soprattutto se questi non vengono acquistati mai in anticipo o in saldo, ma solo proprio quando non se ne può fare a meno, e spesso con dolore e a malincuore. Ebbene sì, mi riferisco alle bare, alle casse da morto che custodiranno per sempre le nostre spoglie, e nelle quali ognuno di noi si augura di entrarvi in sonno perenne il più tardi possibile. Le bare si vendono nelle agenzie di pompe funebri, la scelta delle quali è sempre difficile da fare nel momento del lutto, e spesso è una decisione presa in fretta. Sere fa mi trovavo a cena, seduta ad un tavolo attorno al quale erano riuniti una decina di amici. Uno di loro, che non vedevo da un po’, inizia a raccontarmi i fatti accadutigli durante tale periodo, inclusa la morte della madre amatissima, che lui aveva fatto cremare. Ma non è stata la descrizione della cremazione, alla quale lui ha assistito, che mi ha colpito, o la scelta dell’urna per le ceneri, quanto quella della agenzia siciliana per la celebrazione funebre ed il rito consecutivo. «Ho scelto la migliore, quella di mia fiducia. Garantisce un servizio eccellente. Le avevo affidato già mia zia e poi mio padre. Sai, a Palermo è famosa per i clienti che ha assistito, e che ha accompagnato nel loro ultimo viaggio. Guarda qui. Leggi i loro nomi». CERIMONIE FUNEBRI Il mio amico a questo punto cerca nell’album delle foto del suo cellulare quella che vuole mostrarmi, di fronte alla quale io resto senza parole. L’immagine ritrae un quadro ben incorniciato, che contiene all’interno un lungo elenco di personaggi “famosi” che hanno usufruito, non per loro scelta, del servizio funebre di tale agenzia, affisso in bella vista nel negozio di bare, a dimostrazione che c’è morte e morte, e funerale e funerale. L’intestazione della lista recitava: “Funerali di Stato eseguiti dalla nostra Ditta”, e dopo il nome del fondatore, “Maestro in Servizi e Cerimonie funebri dal 1930”, seguiva un elenco di defunti che solo a leggerlo toglieva il fiato, perché ognuno di quei nomi è a noi tutti tragicamente noto, perché nessuno di loro è morto per malattia o cause naturali nel proprio letto, ma tutti, proprio tutti, magistrati, presidenti, sindaci, carabinieri e agenti di pubblica sicurezza, sono stati uccisi in Sicilia, crivellati di colpi su un marciapiede o saltati in aria su un viadotto, cioè tutti loro sono state vittime, straziate ed assassinate dalle mani della mafia collusa con la criminalità organizzata, negli anni più bui della nostra storia politica nazionale. L’elenco comprende i nomi di Piersanti Mattarella, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, Boris Giuliano, Cesare Terranova, Ninnj Cassarà, e molti altri, seguiti da quelli degli agenti della loro scorta, donne e uomini periti in servizio insieme a loro, incluso un agente della sicurezza del generale Dalla Chiesa. Ho iniziato questo articolo ironizzando sulla insolita pubblicità di questa agenzia di pompe funebri palermitana, che esibiva i nomi famosi di persone assassinate, alle quali aveva fornito i propri servizi, incluse le bare e il funerale, perché mi sembrava una esibizione macabra, perché la mia prima reazione è stata appunto ironica, e perché non mi era mai capitato di vedere l’esposizione di una lista del genere; ma quando il mio amico ha terminato il suo racconto sulla cerimonia di sua madre, ho compreso la sua scelta e il valore della stessa, ho capito che quell’ elenco lo aveva aiutato nel suo dolore, lo aveva in qualche modo confortato, gli aveva ricordato che molte altre persone muoiono ogni giorno, anche tragicamente, ma soprattutto gli aveva stimolato un sentimento di orgoglio isolano, pur nel suo cordoglio. Perché quell’elenco è a tutti gli effetti un documento straordinario di coscienza civile, e dà la misura di quanto alcune imprese siciliane sposino le ragioni della legalità e dello Stato, in un contesto dove gli stessi sono stati spesso vissuti e combattuti come un nemico da abbattere e da mandare al cimitero. In quell’elenco c’è la storia, raccontata attraverso i suoi lutti, della Sicilia degli ultimi trent’anni, ed ha un valore simbolico di presa di distanza da quella che una volta fu la mafia, affisso e mostrato volutamente per non dimenticare, e per sottolineare la vicinanza allo Stato e la condanna delle stragi che hanno insanguinato l’isola siciliana. SOFFERENZA INDOLORE Inoltre, sapere di affidare il corpo senza vita di una persona a te cara in mani esperte, che hanno composto, vestito e celebrato tante altre salme ’eccellenti’ dilaniate, e che quella agenzia è stata scelta ed incaricata dalla Presidenza della Repubblica per grandi funerali di Stato, alla presenza delle più alte autorità, può dare al congiunto del defunto la consolazione di fare qualcosa in più, qualcosa di grande per la persona che è venuta a meno, perché finché il suo corpo è ancora fisicamente davanti a te, seppur immobile e senza un alito di vita, lui è come se fosse ancora presente, e tu continui a parlargli, ed a promettergli il meglio che c’è, per rendere la sua dipartita più lieve e la tua sofferenza più indolore. «La morte è una livella» recitava Totò, ma non il dolore di chi resta, che è personale, animato dai sentimenti, ha le sue acuzie e le sue reazioni, e può provocare un moto di orgoglio come questo che vi ho raccontato. E dal momento che sono i vivi ad accompagnare i morti, a volte farne pubblicità, anche in una agenzia funebre, è un modo in più per dare un segnale forte, oltre che un modo in più per ricordarli.