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 2017  luglio 24 Lunedì calendario

I 4 ragazzi romani piromani per gioco

VITERBO Hanno tentato di dare fuoco a una delle aree verdi più grandi del litorale viterbese, rischiando di causare ingenti danni ambientali e non solo, data la vicinanza di case e campeggi. E tutto per uno stupido gioco.
I quattro ragazzi di Roma fermati sabato scorso dai carabinieri di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, sono tutti giovanissimi. Uno di loro, 21 anni, è stato arrestato e gli altri tre, tutti sedicenni, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica: dovranno rispondere di incendio doloso boschivo. Un fascicolo che scotta, quello che si trova sul tavolo della Procura di Civitavecchia, poiché l’Italia è nella morsa degli incendi, per lo più causati dai piromani che stanno devastando il territorio. Questa volta, però, stando ai primi accertamenti, dietro al rogo non si nascondono né speculazioni, né disattenzioni: ma un gioco stupido, alla luce del sole, tanto che un villeggiante li ha anche visti e sgridati ma i quattro, per tutta risposta, hanno continuato come se niente fosse.
BRAVI RAGAZZI
Il gruppetto di amici in trasferta dalla capitale non ha sicuramente calcolato gli effetti devastanti che avrebbero potuto causare. «È stata una ragazzata» hanno detto ai carabinieri della Compagnia di Tuscania, che alle 16 di sabato li hanno sorpresi in flagranza tra la boscaglia ancora con l’accendino in mano. Il più grande, il 21enne di origini tunisine ma da anni residente nel quartiere Casilino, lavora come operaio in un’officina meccanica e gli altri tre minorenni sono studenti dello stesso quartiere. Nessuno risulta avere avuto problemi con la legge: sono tutti bravi ragazzi, le loro sono normali famiglie di lavoratori. I quattro hanno preso un treno regionale da Roma e sono scesi alla stazione di Montalto per trascorrere qualche giorno di vacanza in un camping al mare. Forse a trasformarli in piromani è stata la noia, o un gioco, o addirittura hanno voluto emulare i fatti di queste settimane, per vedere dal vivo le conseguenze. I quattro hanno raggiunto la zona boschiva al lido, dove si trovano diverse villette a schiera, immerse nel verde. Qui, sulla strada provinciale Litoranea, all’incrocio con via delle Vele, hanno tentato di dare fuoco a un albero, poi hanno camminato per oltre un chilometro e raggiunto la pineta. Con gli aghi di pino secchi che ricoprono il terreno, hanno formato alcuni mucchietti, distanti tra loro, e hanno appiccato il fuoco con un accendino. E il fuoco ha preso subito il sopravvento, divorando in pochi istanti 250 metri quadrati di macchia mediterranea e alberi di alto fusto, con un fronte di un centinaio di metri. Una densa colonna di fumo che si è levata in cielo ha attirato l’attenzione di alcuni passanti che hanno visto i giovani appiccare il fuoco. «Che state facendo?», li ha sgridati un bagnante. «Fatevi gli affari vostri», hanno risposto i ragazzi. Ma intanto, a questo punto, è scattato l’allarme.
LO SPEGNIMENTO
La chiamata è giunta alla stazione dei carabinieri di Montalto e in pochi minuti i militari hanno raggiunto il luogo segnalato. «Li ho visti scappare verso la pineta, lungo la strada» ha detto ai carabinieri una donna che ha assistito allo spegnimento del primo rogo. Il personale di un circo, che aveva piantato le tende proprio lungo la strada, è riuscito a domare le fiamme prima che si propagassero nell’area circostante. «Una fortuna – ha esclamato un villeggiante che abita in quella zona – altrimenti il fuoco avrebbe raggiunto la casa». I carabinieri si sono poi diretti verso la colonna di fumo e tra la boscaglia hanno notato i quattro giovani ancora con l’accendino tra le mani. I ragazzi non hanno fatto resistenza, neanche hanno provato a fuggire, sono saliti sull’auto dei militari che li hanno condotti in caserma. Nel frattempo sono intervenuti i volontari del gruppo comunale di Protezione civile, che assieme ad una squadra della Prociv Arci Vulci I hanno iniziato a spegnere l’incendio. Poco dopo, a sirene spiegate, anche i vigili del fuoco del comando provinciale di Viterbo, che con un’autobotte hanno gettato acqua e bonificato la zona, nel frattempo interdetta al traffico dalla polizia locale. 
I carabinieri del maggiore Ciro Laudonia hanno interrogato i ragazzi. I quattro hanno ammesso quello che avevano fatto, hanno balbettato che l’avevano fatto per una bravata, per un gioco, e che non si erano nemmeno resi conto delle conseguenze. Un paio di loro ha anche chiesto scusa, si sono mostrati pentiti. I carabinieri hanno subito chiamato i genitori dei minorenni, mentre il maggiorenne, arrestato, è stato condotto presso il Comando della compagnia a Tuscania. Gli accertamenti per stabilire se i quattro avessero avuto a che fare con altri roghi precedenti, sempre nella stessa zona, al momento hanno escluso questa possibilità. Si è trattato solo di un sabato pomeriggio di noia.