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 2017  luglio 23 Domenica calendario

Database libro “Gli ebrei tra storia e memoria”

Notizie tratte da: Riccardo Calimani, Giacomo Kahn, Gli ebrei tra storia e memoria, Edb, 320 pagine, 27,50 euro.

 

Oltre La parola «ebreo», in ebraico ‘ivrî, dalla radice ‘avar, «passare oltre», «attraversare». Appare per la prima volta nella Bibbia nella Genesi (Gen 14,13) in riferimento al primo dei patriarchi, Abramo.

 

Giacobbe Israel – da cui Israele, israeliano, israelita – è il nuovo nome che il patriarca Giacobbe riceve dall’angelo, dopo aver lottato con lui tutta la notte e che significa appunto: «Colui che ha combattuto con Dio».

 

Giuda «Giudeo» è un termine che si trova nel Secondo libro dei Maccabei e indica i figli di Giuda, chiamato anche Maccabeo. Si riferisce a coloro che si erano mantenuti fedeli al Dio di Israele. Il termine è ripreso poi nel Nuovo Testamento, con diverse sfumature, alcune negative.

 

Libro Tôrah, il libro degli ebrei, istruzione o insegnamento, che nella tradizione cristiana ha preso il nome di Pentateuco. Contiene le leggi, le tradizioni del popolo ebraico e ne narra la storia, dalla creazione del mondo fino alla morte di Mosheh.

 

Sinai Secondo la tradizione, Dio sul monte Sinai consegnò a Mosheh la Tôrah: sia quella «scritta» (she-biktav), sia tutto il commento «orale» (shebe-‘al peh). Molti secoli dopo, temendo che la Tôrah orale venisse dimenticata o che si creassero divergenze, fu anch’essa messa per iscritto da rabbî Jehudah ha-Nasî (135-217 d.C.).

 

Pergamena Materialmente la Tôrah è un lungo rotolo di pergamena, scritto rigorosamente a mano. Il testo per consuetudine è diviso in 54 parti – chiamate ciascuna parashah – in modo da consentirne la lettura durante tutti i sabati e di completare il ciclo della lettura in un anno, per poi ricominciare.

 

Sodoma e Gomorra La lettura della Tôrah avviene solo se c’è il minian, cioè la presenza di almeno dieci uomini, numero che ha la sua origine dalla richiesta di Abramo di salvare dalla distruzione le città di Sodoma e Gomorra, se vi fossero stati almeno 10 giusti (cf. Gen 18,32).

 

Vocali Il testo della Tôrah è in un ebraico senza vocali.

 

Livelli I maestri dell’ebraismo hanno sempre insegnato che il testo della Tôrah è a più strati e che il senso del racconto si può afferrare a quattro livelli diversi, in base alla preparazione che ciascun ebreo ha: il senso letterale delle parole (pshat), la forma allusiva e allegorica (remez), la forma metaforica (darash) e infine quella mistico/segreta (sod).

 

Precetti Nella Tôrah sono indicati 613 precetti, divisi in 248 comandi positivi che impongono un dovere – secondo la medicina talmudica corrispondono al numero degli organi del corpo umano e cabbalisticamente indicano che tutto il corpo partecipa agli adempimenti divini – e 365 comandi negativi che impongono un divieto e che corrispondono al numero dei giorni dell’anno.

 

Alleanza La circoncisione, il segno dell’alleanza (in ebraico, berît mîlah) che viene effettuato all’ottavo giorno dalla nascita di un bambino.  È un comandamento presente nella Genesi: «Disse Dio ad Abramo: “Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione. […] Sia circonciso tra voi ogni maschio. Vi lascerete circoncidere la carne del vostro prepuzio e ciò sarà il segno dell’alleanza tra me e voi» (Gen 17,9-11).

 

Romani Autori dell’antica Roma che se la presero con gli ebrei: Orazio parlò di curtis judaeis (giudei circoncisi); Valerio Massimo accusò gli ebrei di «corrompere i costumi»; per Giovenale erano adoratori del cielo e delle nubi; Diodoro Siculo, Pompeo, Giovenale e Tacito consideravano gli ebrei dissoluti; Marziale li definì un popolo recutitus, ecc.

 

Sette È stato calcolato che gli ebrei costituivano circa il 7 per cento – quasi 7 milioni – dell’intera popolazione dell’Impero romano.

 

Asino A Tacito si deve la diffusione della bizzarra leggenda che il Dio degli ebrei fosse un asino, leggenda ripresa successivamente dagli scrittori greci Mnasea, Apollonio Molone, Posidomo, Democrito e Apione.

 

Tempio Con la distruzione del tempio di Gerusalemme, nel 70 d.C. e con la dispersione del popolo ebraico, cambiò la stessa società ebraica: scomparvero i sadducei che formavano l’aristocrazia; scomparvero gli esseni, un gruppo ristretto di esoterici contemplativi che vivevano nell’attesa messianica e nell’astinenza; scomparvero gli zeloti, i più accesi combattenti antiromani. Sopravvissero solo i farisei che osservavano la Legge, che discutevano, che interpretavano e che la analizzavano in ogni possibile e segreto dettaglio.

 

Gesù Gesù nasce ebreo, viene circonciso. Dai suoi discepoli viene chiamato rabbî e sembra che durante la sua adolescenza avesse studiato la Tôrah, i profeti, il libro dei Salmi e forse il libro di Daniele e il libro di Enoch.

 

Miracoli Nel Talmûd sono frequenti i racconti di uomini capaci di miracoli, di guarigioni prodigiose, personalità considerate sante, come Yochanan ben Zakkai ed Eliezer ben Hirkanos.

 

Magia Il Talmûd non nega che Gesù avesse compiuto dei miracoli, ma non li considera come opera del Messia, ma di chi aveva saputo acquisire le arti della magia e stregoneria. Nonostante questi sospetti, nel Talmûd nessuno accusa Gesù di avere abolito la Legge o di essersi proclamato Dio.

 

Assassini L’idea che gli ebrei siano gli assassini di Gesù si diffonde anche attraverso la distorsione della predicazione di Paolo, che vedeva nella morte di Gesù la conclusione di un piano divino predestinato. Nella Prima lettera ai Corinzi scrive: «Il Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture» (1Cor 15,3). Quando nella Prima lettera ai Tessalonicesi (1Ts 2,14-16) accusa direttamente i giudei di avere ucciso il Signore, egli si riferisce ai giudeo-cristiani, a coloro che seguivano il «Vangelo dei circoncisi».

 

Leggenda Origine del mito dell’ebreo errante: una leggenda tramandata per secoli e trascritta da monaci cistercensi nel VII secolo racconta che, durante la faticosa e dolorosa salita di Gesù verso il Calvario, un ebreo gli negò dell’acqua, apostrofandolo: «Vattene da qui!». E al quale Gesù rispose: «Io me ne vado, ma tu dovrai aspettarmi finché ritornerò». Così l’ebreo errante torna ogni cento anni nel luogo dell’incontro con Gesù. Esistono innumerevoli varianti di questa leggenda.

 

Simone A Trento, durante la Pasqua del 1475, dopo una serie di prediche antigiudaiche di Bernardino da Feltre, venne ritrovato vicino alla casa di un ebreo il corpo di un bambino di nome Simone, annegato nell’Adige. Immediata reazione del popolo e delle autorità: gli ebrei della città furono incarcerati, torturati, e infine tutti, tranne uno, confessarono l’omicidio. Nonostante la contrarietà di papa Sisto IV iniziò il culto del piccolo Simonino martire.

 

Sangue Tra il 1100 e il 1200 la Chiesa diffuse la dottrina della transustanziazione, secondo cui la carne e il sangue di Gesù sono presenti nell’ostia e nel vino. Subito scattò l’accusa agli ebrei di profanare le ostie, con conseguenti condanne a morte sul rogo. In un crescendo di elementi magici e demoniaci, gli ebrei furono accusati di impastare il pane azzimo con il sangue.

 

Segni Il concilio Lateranense del 1215, voluto da papa Innocenzo III, impose a tutti gli ebrei che vivevano nei Paesi cristiani, a partire dai 12 anni, l’obbligo di portare un segno che li distinguesse dalle altre popolazioni. In Francia il segno prese la forma di un tondo giallo. In Germania e in Austria fu imposto il cappello giallo o rosso che rimase in obbligo dal XIV al XV secolo.

 

Peste La peste nera, apparsa nel 1347, causò in tre anni 42 milioni di morti in euro. Gli ebrei furono accusati di diffondere il morbo, inquinando i pozzi. Iniziarono i processi e gli autodafé che si concludevano con il rogo.

 

Se «Se un buon cristiano deve detestare gli ebrei, allora siamo tutti buon cristiani» (Erasmo da Rotterdam).

 

Venezia Il primo ghetto della storia, creato a Venezia il 29 marzo 1516.  Per ordine del Senato della Serenissima «tutti li Zudei che de presente se attrovano abitar in diverse contrade de questa città, debbano abitar unidi».

 

Ghetti Verona ebbe il suo ghetto nel 1599, Padova nel 1601-1603, Mantova nel 1612, Rovigo nel 1615, Ferrara nel 1624-1626, Urbino nel 1634, Modena nel 1638.

 

Illuministi Voltaire si definì automaticamente anti-ebreo; Jean-Jacques Rousseau considerava gli ebrei antichi come il più abietto dei popoli, esprimendo però ammirazione per gli ebrei in esilio; Diderot attaccò preti e rabbini, considerando le discussioni del Talmûd come puerili.

 

Masochismo «Penso che noi ebrei, se vogliamo collaborare con altri, dobbiamo sviluppare in noi stessi una certa dose di masochismo, dobbiamo essere pronti a subire qualche torto. Altrimenti non è possibile andar d’accordo con nessuno» (Sigmund Freud).

 

Antisemita La parola «antisemita» venne coniata da Wilhelm Marr, che nel 1879 fondò la Lega Antisemita (Antisemiten-Liga), la prima organizzazione tedesca impegnata specificamente nel combattere la presunta minaccia posta alla Germania dagli ebrei e che sosteneva la loro rimozione forzata dal Paese.

 

Razza La gigantesca indagine demografica/razziale effettuata a metà Ottocento dalla Società antropologica tedesca, su proposta dello scienziato Rudolf Virchow (1821-1902): per studiare le differenze tra scolari ebrei e scolari cristiani, su quasi sette milioni di ragazzi furono effettuate misurazioni del cranio, schedature del colore dei capelli, della pelle e degli occhi. Conclusione: non esisteva alcuna prova né di una razza tedesca né di una razza ebraica.

 

Jude In Germania, con la legge del 28 marzo 1938 imposta dal regima nazista gli ebrei vennero messi praticamente fuori legge mediante una serie pesantissima di regole: dovevano obbligatoria- mente denunciare i loro beni; portare un segno distintivo, una stella gialla; tutti i maschi ebrei dovevano portare anche il nome Israele e le donne ebree il nome Sara; furono tolti i privilegi a tutti gli ex combattenti; sulle carte di identità e sui passaporti venne impressa la scritta Jude.

 

Tedesco «La mia lingua è il tedesco. La mia cultura e le mie realizzazioni sono tedesche. Sul piano intellettuale mi sono considerato tedesco fino a quando non ho visto crescere in Germania e nell’Austria tedesca i pregiudizi antisemiti. Da quel momento preferisco dirmi ebreo» (Sigmund Freud).

 

Profeta «Oggi voglio essere ancora una volta profeta: se il capitalismo ebraico internazionale in Europa e fuori di essa dovesse ancora una volta riuscire a gettare le nazioni in una guerra, allora il risultato sarà non la bolscevizzazione della terra, ma la distruzione della razza ebraica in Europa» (Adolf Hitler, 30 gennaio 1939).

 

Einstein Albert Einstein, Premio Nobel per la fisica nel 1921, con l’entrata in vigore nella Germania nazista della prima legislazione antisemita fu radiato dall’Accademia prussiana delle scienze, additato come il rappresentante della «fisica ebraica», inserito nello schedario criminale e sulla sua testa fu messa una taglia di 50.000 marchi.

 

Manifesto Il Manifesto della razza, pubblicato la prima volta il 14 luglio 1938 in forma anonima sul Giornale d’Italia con il titolo Il Fascismo e i problemi della razza e poi ripubblicato sul numero uno della rivista La difesa della razza il 5 agosto 1938. Conteneva affermazioni come: «l’attuale popolazione dell’Italia è di origine ariana e la sua razza è ariana»; «esiste oramai una pura “razza italiana”» (paragrafo 6); «gli ebrei non appartengono alla razza italiana» (paragrafo 9).

 

Deportati In Italia fino al 1943 vivevano circa 46.000 ebrei. Poi, nei venti mesi dell’occupazione nazista, complessivamente ne furono deportati 10.689.

 

Solo «Gli ebrei polacchi pensavano che certe cose potessero accadere solo in Germania. Gli ebrei tedeschi pensavano che potessero accadere solo in Polonia. Gli ebrei francesi credevano che in Francia potesse accadere solo agli ebrei stranieri. Gli ebrei italiani, che avevano lo stesso aspetto e lo stesso modo di parlare e di lavorare dei compatrioti cristiani e che nel passato avevano conosciuto poche manifestazioni di antisemitismo, pensavano che potesse succedere dovunque ma non nella civilissima Italia» (la storica Susan Zuccotti).

 

Catastrofe Shoah, termine ebraico presente in diversi passi del Tanakh (Isaia, Ezechiele, Giobbe, Salmi), che indica la «distruzione», la «catastrofe». È improprio, se non errato, parlare di «Olocausto» del popolo ebraico, un termine che sottende l’idea di un sacrificio.