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 2017  luglio 16 Domenica calendario

Selvaggia Lucarelli attacca «Chi», ma voleva vendergli le foto «rubate»

Selvaggia Lucarelli contro Chi, il settimanale della Mondadori diretto da Alfonso Signorini. L’ultimo scoop della rivista, ovvero il bacio appassionato tra Elisa Isoardi – la ragazza del leader leghista Matteo Salvini – e un aitante giovanotto, diventa l’occasione per un attacco frontale al settimanale da parte della blogger e opinionista, firma di punta del Fatto Quotidiano, che dipinge Chi come l’arma segreta in mano a Silvio Berlusconi per regolare i suoi conti. Polemica aspra ma legittima, se non fosse per i rapporti che la stessa Lucarelli ha intrattenuto con Chi, e che gettano sulla sua brillante verve polemica l’ombra lunga del conflitto di interessi o, più prosaicamente, della vendetta. In sostanza, Selvaggia sputa nel piatto dove lei stessa – secondo quanto raccontano le carte di un processo che finirà domani – ha cercato invano di mangiare.
L’articolo della Lucarelli compare in prima pagina sul Fatto, il quotidiano diretto da Marco Travaglio e sul quale – nonostante i malumori di una parte della redazione – ha continuato a scrivere anche quando è stata incriminata dalla Procura di Milano per una brutta storia di hackeraggi. 
La Lucarelli nel suo articolo di ieri indica Berlusconi come il mandante dello scoop sul bacio rovente della Isoardi: «Serve una foto grazie alla quale un leader suo avversario faccia la figura del leader sì, ma dei cornuti? Ci pensa Chi». D’altronde, sostiene la blogger, il settimanale mondadoriano è «lo strumento con cui Silvio accarezzerà i vecchi e nuovi alleati e asfalterà il nemico».
Opinioni di un’opinionista. Ma di una opinionista che alle porte di Chi ha bussato in passato per ottenere quattrini, ricevendone un secco rifiuto.
È proprio intorno a questa vicenda che ruota il processo per il quale domani è prevista la sentenza. Per la Lucarelli la Procura ha chiesto un anno di carcere per «accesso abusivo a sistemi informatici», ovvero hackeraggio: per il pm ci sono le prove che insieme al suo amico Gianluca Neri si inserì nelle caselle di posta di numerosi vip per carpirne i segreti. 
E l’affare più succulento della coppia sono le foto del compleanno del 2010 di Elisabetta Canalis nella villa comasca di George Clooney, dimora mai violata da alcun paparazzo. Gli investigatori della Procura scoprono che Neri ha scippato le foto dalla mail di una delle invitate e le ha passate alla Lucarelli che si è precipitata a proporle a Chi, al settimanale che oggi dipinge come la macchina del fango berlusconiana.
Lo ha raccontato bene, nell’udienza del 16 giugno 2016, un teste, il fotografo Giuseppe Carriere, che fece da intermediario tra la Lucarelli e Alfonso Signorini: «Era un servizio incredibile», dice, spiegando di averlo proposto al settimanale per 120mila euro.
«Era chiaro che a Selvaggia sarebbe andata una parte, io avrei trattenuto tra il 40 e il 60 per cento»: Signorini accetta subito. «Erano foto strepitose», poi si rende conto che si tratta di foto rubate e blocca tutto. Selvaggia vede sfumare l’affare, e perdipiù finisce sotto processo.
E adesso spara a zero su Chi.