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 2017  luglio 16 Domenica calendario

«Io, Tamberi e la lezione sul tetto di New York». Un’anticipazione dal libro di Gregorio Paltrinieri


Esce in libreria Il peso dell’acqua, dell’olimpionico Gregorio Paltrinieri. Pubblichiamo un estratto: il dialogo con Gianmarco Tamberi, sdraiati sul tetto a New York.
«Ma tu, Gimbo, perché avevi comunque deciso di venire alle Olimpiadi anche se eri infortunato?» C’è un vantaggio a parlare stando sdraiati sopra un tetto nel cuore di New York: non ci si guarda… È un vantaggio enorme, perché consente di fare domande che altrimenti non oseresti mai neppure pensare. «Ho deciso di partire per Rio con una caviglia rotta e le stampelle per dare di persona un cazzotto al destino»… Le chiacchierate sdraiati sul roof del nostro appartamento resteranno uno dei momenti più belli di questa settimana natalizia. «Appena ho saputo che ti eri fatto male, ho pensato: e se una cosa del genere succedesse a me?Se dovessi perdere la possibilità di partecipare all’Olimpiade che sto aspettando da una vita che cosa farei? Mi ammazzerei, ecco cosa farei». «Anch’io prima dell’incidente pensavo le stesse cose… Perché ci carichiamo addosso il mondo, pensando che persino finire secondi sarebbe un fallimento.» «Lo sai cosa avevo pensato appena ti ho visto arrivare?» mi domanda mentre gli si illuminano gli occhi. «No» rispondo. «Guarda un po’ questa merda qui, che non ha fatto nemmeno il record del mondo…» Scoppiamo a ridere entrambi. «Tu scherzi, ma in un certo senso è vero: avrei avuto più energie per puntare al primato. Invece ho affrontato la finale come se l’Olimpiade fosse una questione di vita o di morte…Se fossi arrivato secondo, merda! Terzo, merda! Quarto, merda! Invece non è la fine del mondo.» «Non lo è» annuisce lui. «Da dentro, la nostra gara è la vita. Vista da fuori è solo una gara. Punto. (…) Per cui, d’ora in poi, se alla fine arriverà una sconfitta, va bene, affrontiamola. Ma non dovrà diventare un dramma (…) L’idea di poter perdere l’oro o mancare l’Olimpiade era un dramma. Tu hai vinto l’oro, io no, però seguendo strade diverse siamo arrivati alla stessa considerazione. Tu dichiarando guerra al peso che l’ossessione della vittoria ti aveva caricato sulle spalle. Io prendendo a cazzotti il destino…».