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 2017  maggio 23 Martedì calendario

La crisi delle ciliegie

Le ciliegie Ferrovia, quelle più grandi e pregiate, per ora sono salve. Per le Bigarreux e le Giorgia, invece, si contano i danni. Che portano a inevitabili rincari nella spesa dei consumatori. Puntuali come le lamentele dei coltivatori, per i quali, invece, i prezzi alla produzione sono sempre troppo bassi. La colpa, da una parte, è dei commercianti all’ingrosso che, secondo Coldiretti, tendono ad allargare sempre più i margini; e dall’altra del clima che tra maturazione sempre più precoce e temporali di stampo tropicale finisce per danneggiare i raccolti.
Le capitali delle ciliegie, in Italia, sono due: Vignola, in provincia di Modena, al Nord; e Conversano, in provincia di Bari, al Sud. A Vignola la straordinaria gelata di un mese fa (con temperature anche di 4 gradi sotto zero) ha avuto effetti soprattutto sulla sapidità dei frutti. Ma se nei prossimi giorni – come previsto dai metereologi – si verificherà l’atteso aumento delle temperature, la Coldiretti emiliana prevede una buona annata sia per qualità che per quantità.
Le gelate di un mese fa, invece, hanno avuto effetti evidenti in Lombardia: con il raccolto azzerato, a Bagnaria (Pavia) è stata annullata la sagra in programma per l’11 giugno. Anche in Puglia il maltempo dell’ultimo weekend, con nubifragi e maestrale, ha fatto scattare l’allarme. E gli effetti avranno eco nazionale: con le sue 47 mila tonnellate, la provincia di Bari è la prima in Italia per produzione di ciliegie (34% del totale nazionale): in pratica una ciliegia italiana su tre è barese.
Per ora le preoccupazioni sono incentrate non tanto sulla quantità – circa il 5% in meno, complessivamente, secondo le prime stime, con le ciliegie Giorgia che saranno raccolte ancora per questa settimana e la campagna delle Ferrovia che entrerà nel vivo tra 2-3 giorni – ma sui prezzi: «L’andamento di mercato è inaccettabile – denuncia Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia – con i prezzi pagati agli agricoltori in caduta libera, crollati in una settimana fino a 1,5 euro al chilo per la Bigarreux e a 1,6 per la Giorgia, mentre la forbice dei prezzi dal campo alla tavola si è allargata: nelle catene delle grandi città le ciliegie pugliesi vengono vendute a 8 euro al chilo con ricarichi fino al 500%». Chissà cosa succederà con le Ferrovia, varietà che prende il nome dal primo albero individuato negli anni ‘30 vicino a un casello delle Ferrovie Sud Est. Al ritmo degli ultimi rincari, i prezzi della varietà più pregiata rischiano di schizzare ad alta velocità.