Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  maggio 19 Venerdì calendario

Crollo del viadotto, tra i 41 indagati anche sei manager di Autostrade

Nell’Italia dei ponti che crollano, la macchina giudiziaria procede e indaga su 41 persone coinvolte nel disastro del cavalcavia sull’A14 dello scorso 9 marzo, quando il collasso del ponte 167 fra Osimo e Camerano, nell’Anconetano, provocò la morte dei coniugi Emidio Diomede e Antonella Viviani, insieme al ferimento di tre operai. Fra i 41 indagati (vi sono comprese anche quattro società a titolo di persone giuridiche, ndr), figurano Roberto Tomasi, condirettore generale Nuove Opere, e i responsabili di procedimento, gli ingegneri Giovanni Scotto Lavina e Guido Santini. Nell’elenco anche Mauro Coletta, direttore dell’Istituto di vigilanza sulle concessioni autostradali.
Il giorno del disastro, in quel punto dell’autostrada Adriatica erano in corso lavori per la realizzazione della terza corsia, quando la struttura si è schiantata sull’asfalto sottostante: «Gli operai stavano sollevando la campata del ponte con dei martinetti, quando la struttura ha ceduto: evidentemente qualcosa è andato storto», aveva detto allora il sindaco di Castelfidardo, località a poca distanza, per poi aggiungere: «È inconcepibile eseguire lavori di questa natura senza chiudere l’A14». I coniugi Diomede stavano passando con la loro auto proprio nel momento del crollo. Tre operai caddero da sette metri d’altezza e ora sono parte lesa insieme ai figli delle vittime.
Lunga la fila dei reati contestati: disastro colposo, cooperazione colposa in omicidio, lesioni colpose e lesioni gravi commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Fra gli iscritti nel registro degli indagati figurano anche i responsabili delle ditte coinvolte nei lavori, che erano stati affidati in subappalto alla Delabech da Pavimental, società controllata da Autostrade per l’Italia. Il pm Irene Bilotta ha anche disposto un’integrazione di consulenza tecnica per accertare le cause del crollo, come atto irripetibile. Dopo il conferimento dell’incarico, probabilmente vi sarà un nuovo sopralluogo a cui parteciperanno il magistrato, i consulenti (ingegneri Luigino Dezi e Michele Pierri) e le parti con i loro esperti. Parti offese nel procedimento, come si diceva, sono i figli delle due vittime – Daniele e Daniela Diomedi – e i tre operai feriti, Emil Cristanel Oprea, Fanel Ilie e Dumitru Scopet.
Già ieri il primo sopralluogo in autostrada, per cui si è reso necessario il restringimento delle carreggiate a una corsia. I veri e propri accertamenti tecnici verranno però completati nella notte tra il 29 e 30 maggio, con la chiusura alternata delle carreggiate, in modo da limitare i disagi per la circolazione.
L’incidente dello scorso marzo aveva suscitato grande commozione, anche perché la coppia, lui 61enne e lei 55enne, era piuttosto conosciuta in zona per la partecipazione attiva all’organizzazione di eventi e iniziative all’interno della loro comunità. Il figlio, Daniele Diomede, è l’ex team manager della Sambenedettese Calcio. Vivevano a Pagliare nel Tronto, vicino a Spinetoli, e avevano una ditta di confezioni. Il giorno del crollo, stavano andando all’ospedale di Ancona perché la donna doveva essere visitata dopo che era stata sottoposta a un intervento chirurgico. Uniti in matrimonio da trentasei anni e praticamente inseparabili, hanno condiviso anche la disgrazia che li ha portati via entrambi.