Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  maggio 19 Venerdì calendario

I pugni sul tavolo

Ieri a Bruxelles c’erano due riunioni, una del Consiglio dei ministri europei degli Interni e l’altra del Consiglio dei ministri europei della Difesa. Ministri italiani presenti all’una e all’altra riunione? Zero. Nella prima riunione si parlava di un tema di cui noi italiani dovremmo avere orecchiato qualcosa: l’immigrazione; nella seconda si parlava di un tema già più ignoto, ma a occhio, abbastanza interessante: il futuro della difesa unica. Sottosegretari italiani presenti all’una e all’altra riunione? Zero. Dopo le due riunioni, i partecipanti dell’una e dell’altra si sono ritrovati in un pranzo collettivo per parlare di un tema che potremmo avere incrociato in qualche cronaca di tg: il terrorismo. Ministri o sottosegretari italiani presenti al pranzo? Zero. Certo è un vero peccato, perché se i nostri uomini di governo avessero incontrato i colleghi comunitari, si sarebbero cavati il gusto di battere i pugni sul tavolo, come è stato ripetutamente promesso. Invece, così, gli sarà toccato di batterli dall’Italia, e il rimbombo dell’irritazione arriva al massimo nella stanza accanto. E poi non è nemmeno la prima volta, succede di frequente, e purtroppo. Avranno di meglio da fare, oppure capiterà di perdere l’aereo, o più probabilmente gli toccherà di onorare convegni e salotti televisivi in cui dire che l’Europa così com’è non va. Anche se invece va, ma senza di noi.
Ps. Uno dei danni collaterali del riciclaggio sedentario di intercettazioni è che si finisce col non parlare mai delle colpe vere.