la Repubblica, 18 maggio 2017
L’amaca
Davvero la sinistra “moralista” ha concimato il terreno sul quale è germogliata l’intolleranza grillina, come sostiene il direttore del Foglio Cerasa? I ragionamenti per blocchi, per tribù, per clan lasciano il tempo che trovano. Nel senso che ognuno risponde in prima persona di quello che dice e scrive.
Ma prendiamo per buono l’assunto fogliesco; diamo dunque alla “sinistra moralista” la sua parte di responsabilità nel deterioramento del clima mediatico e del dibattito pubblico (le intercettazioni ancora secretate che diventano un libro sono uno sconcio. Punto). Però a una condizione: che l’altra parte della colpa, in mezzo agli stracci che volano e alla merda che si appiccica alle dita, se la pigli la destra immoralista, quella che scrisse l’elogio di Previti, quella che votò, con giubilante voluttà, l’invotabile Silvio, distruttore della destra borghese e liberale, acquirente di senatori e corruttore di magistrati, quella che sbuffava sentendo parlare di conflitto di interessi, quella che per anni ha spiegato agli italiani che la legalità è solo una tagliola che gli invidiosi mettono sulle piste dei valorosi. Moralisti e immoralisti facciano pulizia nei loro armadi con pari intransigenza: pagliuzze con le pagliuzze, travi con le travi. Poi se ne riparla.