12 gennaio 1979
Bloccati i beni della famiglia Piattelli
Come era già stato annunciato, la magistratura, dopo il sequestro di Barbara Piattelli, lui deciso di adottare la linea dura. Il sostituto procuratore della Repubblica, Domenico Sica, d’accordo con il capo della sezione antisequestri della squadra mobile, dottor De Sena, ha disposto il blocco dei beni della famiglia Piattelli per impedire il pagamento del riscatto. Il provvedimento sarà notificato oggi alle banche presso le quali i Piattelli dispongono di conti correnti e di depositi. Il blocco non riguarda solo il padre di Barbura, Bruno, ma anche il fratello Renzo e tutti i parenti. In questo modo il giudice vuole impedire alla famiglia di avvalersi dell’aiuto dei congiunti.
Gli elementi in possesso degli uomini della squadra mobile sono infatti scarsi. La madre di Barbara, Vittoria, non è stata in grado di scrivere nemmeno il tipo di auto usata dai banditi. La signora, infatti, è stata costretta a sdraiarsi in terra e non ha potuto assistere alla drammatica scena del rapimento. Gli investigatori, quindi, non sanno neanche (quale macchina cercare. Si sa solo che e una vettura di colore scuro. Ieri, intanto, il telefono ha squillato in casa Piattelli. I banditi si sono fatti vivi per dire che Barbara è nelle loro mani e sta bene. Per il momento non è stata però avanzata nessuna richiesta di riscatto. «Non tratteremo per telefono - avrebbero affermato i malviventi - quando sarà il momento manderemo una lettera...» (M.C. sul Corriere della Sera del 13 gennaio)