13 aprile 1979
Il terrorismo ha provocato 15 morti nel primo trimestre del 1979
ROMA — Il bilancio degli attentati e delle violenze nel primo trimestre del ’79 si delinea già pesante. Secondo i primi dati raccolti dalla sezione problemi dello Stato della direzione del PCI, nel primo trimestre del corrente anno vi sono stati nel nostro paese 859 attentati e violenze a danno dl persone e di cose, contro gli 822 del primo trimestre dello scorso anno. I dati del primo trimestre del ’79, comparati col primo trimestre ’78, sono cosi ripartiti: nel gennaio 388 attentati (239 nel gennaio ’78) e 46 violenze (100 nel gennaio ’78); nel febbraio 239 attentati (177 nel febbraio ’78) e 31 violenze (99 nel febbraio ’78); nel marzo 154 attentati (il7 nel marzo *78) e 21 violenze (90 nel marzo "78). Dalle cifre emerge un aumento considerevole degli attentati alle persone e alle cose e una diminuzione delle violenze.
I morti sono stati 15 nel primo trimestre del 1979, di cui 10 agguati. Nello stesso periodo del ’78 furono 17, dl cui 11 in agguati. Dei 15 morti tre sono caduti a Roma, quattro a Torino, due a Milano, uno a Genova, uno a Venezia, uno a Palermo, uno a Bologna, uno a Bergamo e uno a Cuneo. Sono stati uccisi: un magistrato (Alessandrini), tre studenti (Giaquinto, Cecchettl e Jurilli), un operaio (Guido Rossa), un appuntato dei carabinieri (Gulleri), un industriale (Putto), un costruttore edile (Schettini), un orefice (Torregiani), un agente di custodia (Lorusso), due giovani di «prima linea» (Caggegi, Azzaroni), una donna anziana (Fava), un esponente della Dc (Reina), un macellaio (Sabbadini). Del 10 morti in agguati, quattro sono stati uccisi da «prima linea», due dalle Br (dal Corriere della Sera del 14 aprile)