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 1979  aprile 28 Sabato calendario

Morte di Ugo Spirito

ROMA — È morto a Roma, per collasso cardiaco, nella sua casa di piazza dei Carracci, Ugo Spirito, uno dei massimi esponenti della nostra cultura filosofica. Era nato ad Arezzo il 9 settembre 1896 e, partito dal giovanile cattolicesimo, si era convertito presto al positivismo per aderire poi ardentemente all’attualismo, schierandosi con la sinistra gentiliana. Nel 1932 fu il maggior esponente della dottrina corporativa, sognando uno stato etico e una «corporazione proprietaria» superatrice della proprietà privata oltre che dei contrasti di classe. Conseguenza di questa sua scelta, l’emarginazione dal sistema fascista, che nel 1935 gli tolse la cattedra di Economia corporativa occupata a Pisa per confinarlo nell’insegnamento della filosofia a Messina. Nel 1936 ottenne la cattedra di teoretica all’università di Genova e nel 1938 passò a Roma alla facoltà di magistero.
Nell’immediato dopoguerra fu sottoposto a un processo di epurazione da cui usci prosciolto con formula piena, e finalmente ottenne nel 1952 la cattedra alla facoltà di lettere e filosofia all’università di Roma. Con Volpicelli fondò, nel 1927, la rivista Nuovi studi di diritto economia e politica. È stato fino all’ultimo, dopo aver abbandonato l’insegnamento universitario per raggiunti limiti di età, presidente della «Fondazione Giovanni Gentile» per gli studi filosofici, direttore del Giornale critico della filosofia Italiana, direttore della collana I classici della filosofia (editore Sansoni), direttore della Storia antologica dei problemi filosofici in otto volumi.