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 2017  aprile 29 Sabato calendario

La nuova vita di Galliani nel mattone

A 72 anni Adriano Galliani è pronto a ripartire. Fuori dal calcio. Ieri è stato nominato presidente delle società immobiliari del gruppo Fininvest, martedì trascorrerà la sua prima giornata di lavoro nella sede della holding in via Paleocapa a Milano. Niente più trattative per i calciatori, blitz a Milanello per caricare la squadra, riunioni in Lega, ma una full immersion in un settore nuovo, quello del mattone, che già da un paio di settimane sta studiando con l’entusiasmo di un ragazzino. È chiaro che il core business di Fininvest è un altro – cioè i media – ma la gestione e lo sviluppo delle proprietà immobiliari sono da sempre un pallino della famiglia Berlusconi. La parabola di Silvio è cominciata proprio da lì: la Edilnord, Milano 2, Milano 3… 
USCITA DI SCENA L’ultimo giorno ufficiale da dirigente di calcio è stato il 14 aprile, quando l’assemblea rossonera ha ratificato le dimissioni del vecchio cda del Milan aprendo le porte all’era del cinese Li Yonghong. Quel giorno Galliani ha smesso di essere amministratore delegato (oltre che vicepresidente) del club rossonero, ruolo che aveva ricoperto ininterrottamente per 31 anni. Ma il rapporto con il pallone è ancora più vecchio: in questo mondo ci entrò nel 1975 rilevando il Sant’Angelo Lodigiani in Serie C con la sua Elettronica Industriale, per poi passare nel 1984 al Monza come vicepresidente e approdare nel 1986 al Milan. In tutto 42 anni da manager calcistico. Ma ora si volta pagina. E pensare che a ottobre, quando il closing era ancora di là da venire, Galliani aveva comunicato a Fininvest l’intenzione di lasciare la holding, una volta che il Milan fosse passato in mani cinesi. Troppo forte la voglia di rimanere nel calcio. In questi mesi Galliani ha riflettuto, sulla sua scrivania si è ritrovato più di un’offerta in ambito calcistico, ma alla fine ha accettato l’invito di Berlusconi a restare in «famiglia». Il dispiacere per aver lasciato il calcio è forte, ma sarebbe stato più doloroso – nelle sue riflessioni – l’allontanamento dalla galassia berlusconiana. Non è questione di contratti (quello con Fininvest scade nel 2019) ma di un legame ormai indissolubile. 
QUARTA VITA A Galliani piace l’idea di cominciare una quarta vita con Fininvest. Tutto cominciò il primo novembre 1979 con la stretta di mano con Silvio: la sua Elettronica Industriale entrò nell’orbita di Fininvest, Galliani cedette le antenne all’imprenditore rampante e fu quello il primo passo della rivoluzione dei media in Italia. La prima vita è maturata, quindi, nel settore delle telecomunicazioni. Poi è arrivata la tv, con Galliani a ricoprire il ruolo di amministratore delegato di Mediaset. Quindi l’approdo nel calcio, al Milan. Ed eccoci al quarto step in Fininvest, con l’incarico di coltivare gli asset immobiliari, anche se non è escluso che Galliani possa occuparsi di altro all’interno del gruppo. 
LEGA La sua posizione non è incompatibile con un’eventuale presidenza di Lega ma per ora Galliani non vuole nemmeno pensarci, anche perché si è appena insediato il commissario Tavecchio e ci vorranno mesi prima delle elezioni. E poi bisognerà capire che tipo di statuto i club voteranno, se ci sarà o meno un presidente di garanzia con compiti esclusivamente istituzionali, se si creeranno le condizioni politiche per una sua nomina. Nel frattempo l’ex a.d. rossonero continuerà a seguire le sue squadre del cuore: il Milan, il Monza e l’Olimpia Milano di pallacanestro. Dopo le dimissioni, ha già osservato in tv il derby e allo stadio la partita con l’Empoli, il prossimo evento calcistico dal vivo sarà Milan-Roma del 7 maggio. Ciò che non cambierà è il trasporto e la passione con cui ha sempre vissuto le partite. Tifoso rossonero, né più né meno di prima.