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 1979  aprile 04 Mercoledì calendario

Giustiziato l’ex presidente del Pakistan Zulfakir Ali Bhutto

ISLAMABAD - L’esecuzione di Zulfikar Ali Bhutto, che aveva 51 anni, si è svolta con precisione tutta militare: Bhutto è salito al patibolo alle 2.00 locali. Pochi istanti prima di mettere il collo alla corda ha mormorato: «Mio Dio aiutami, perché sono innocente». Alle 4.00 un autocarro militare è entrato nel carcere sotto numerosa scorta ed è uscito quindi, diretto a un vicino aeroporto, con la salma di Bhutto. Un aereo ha trasportato il feretro all’aeroporto di Sukkur, nel Sind, e di qui un elicottero ha portato la salma in un cimitero situato presso la fattoria che Bhutto possedeva a Nudero, a 21 chilometri da Larkana. Alle 10.30 (6.30 ora italiana) la cerimonia era terminata. La radio pakistana ha dichiarato che le preghiere funebri sono state recitate sulla tomba da alcuni membri della famiglia. Ma la moglie di origine iraniana di Bhutto, Nusrat, e la loro figlia, Benazir, non erano presenti in quanto entrambe  sottoposte agli arresti domiciliari presso Rawalpindi.
Tutti i negozi di Larkana sono rimasti chiusi in segno di lutto, ma nel resto del distretto la vita è proseguita normalmente. Poliziotti armati di canne di bambù hanno disperso a  Rawalpindi circa 800 sostenitori di Bhutto che hanno gridato slogan contro il governo, dopo le tradizionali preghiere per i defunti. Si sono levate grida di «Viva Bhutto il nostro capo», «Vergogna, vergogna, Zia figlio di cane» e «Morte a Zia». La folla si era radunata al cenotafio di Liaquat dove nel 1951 venne assassinato il primo capo del governo pakistano, Liaquat Ali Khan. Sono stati gli unici incidenti segnalati. Nella città di Srinagor, nel Kashmir indiano, la polizia ha sparato sulla folla che  manifestava contro l’esecuzione, uccidendo cinque persone.
I giornali pakistani sono usciti in edizione straordinaria per annunciare l’esecuzione di Bhutto. Il Nawa-Waqt ha spiegato ai lettori che il condannato è rimasto appeso per i prescritti trenta minuti prima di essere deposto dal patibolo. I quotidiani dicono che a Bhutto era stato permesso di fare il bagno, di radersi la barba ispida e grigia di parecchie settimane. Gli era stato poi detto di firmare le ultime volontà. Quindi, con le mani legate, è stato portato alla forca. Si guardava attorno lungo il cammino.