14 marzo 1979
Vanno forte in America videocassette (anche porno) e programmi registrati
NUOVA YORK - È la tv americana alla vigilia di una rivoluzione? Per alcuni questa rivoluzione è già in atto. Costoro, al posto dell’ormai superato televisore, vedono in ogni casa l’equivalente di un piccolo centro tv composto almeno dai seguenti elementi, allineati sullo stesso banco: un piccolo computer con videoterminale, un videorecorder (o video disk, o tutt’e due), un televisore, collegato anche alla Tv via cavo a pagamento.
Ciascuno di questi elementi, a prezzi vari e non alla portata di tutte le tasche, è già sul mercato. E gli utenti che hanno la cablo Tv (Tv via cavo a pagamento) e la home box office (un canale per film di prima visione) sono già diversi milioni. A Nuova York si pagano dieci dollari al mese per la cablo Tv e venti per la home box office. Non è raro anche vedere il «video cassette recorder», che consente di registrare programmi televisivi per vederseli in un secondo momento o per collezionarli, ed allo stesso tempo consente di proiettare «cassette» con programmi già incisi. Il costo di un «video cassette recorder» è ancora alquanto elevato, va dagli ottocento ai mille dollari, ma per l’immediato futuro le previsioni anticipano già notevoli cali di prezzo. Questo tipo di apparecchio ha portato il film porno nelle case, facendo realizzare affari d’oro a tutta una industria che si è messa subito a lavorare per soddisfare la domanda e a tanti «pirati», che registrano i film appena sfornati da Hollywood, vendendo le «cassette» a prezzi varianti dal sessantacinque ai cento dollari. Ancora meno delle videocassette» costerà il «videodisc» (si parla di trecento dollari) che permetterà di utilizzale un disco della durata di sessanta minuti per ogni lato. I dischi costeranno sette-venti dollari. Il piccolo computer con videoterminale servirebbe per la tv a due vie. Permetterebbe cioè la domanda e la risposta e potrebbe essere utilizzato per sondaggi demoscopici
Il dato sugli americani insoddisfatti della tv attuale (per via della valanga di commercials) è allarmante. Nell’ultimo sondaggio, il 53 percento degli intervistati — la più elevata percentuale mai prima d’ora registrata — ha dichiarato di seguire attualmente i programmi molto meno di quanto non facesse cinque anni fa (Franco Occhiuzzi sul Corriere della Sera).