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 2017  aprile 27 Giovedì calendario

Il braccialetto contapassi svela il mistero del delitto. E il marito finisce in cella

NEW YORK Quando lei venne uccisa il marito non riuscì a nascondere la sua disperazione neanche sui social network. Era il dicembre 2015, mancavano due giorni a Natale e Connie – una signora bionda, felicemente sposata con Richard Dabate e madre di due figli bambini – venne assassinata dentro casa, durante un tentativo di furto con scasso finito nel peggiore dei modi. Richard venne trovato dalla polizia legato a una sedia, poco lontano il corpo senza vita di Connie e raccontò di quell’uomo mascherato e in tuta mimetica che aveva ucciso la moglie adorata, immortalata sempre sorridente nelle foto familiari.
Per quasi un anno e mezzo i detective della polizia e gli investigatori del Fbi hanno cercato di venire a capo di quel puzzle complicato, hanno analizzato ogni mossa del brutale assassino, hanno avuto poche certezze e molti dubbi. Dubbi che, per la polizia e qualche familiare di Connie, riguardavano anche strani comportanti del marito. Per risolvere il caso, che aveva scioccato la comunità di Ellington (15mila abitanti nel centro del Connecticut ricco ed agricolo) ed aveva distrutto la vita di un uomo e di due bambini, alla fine c’è voluto un apparecchio sempre più in uso nella vita di oggi: un FitBit, uno di quei braccialetti (od orologi) digitali che servono a misurare tutte le attività quotidiane (passi, distanza, calorie bruciate, orari e tempi inattivi) e che ogni amante della fitness porta sempre con sé.
Connie lo aveva (quasi) sempre addosso e il caso ha voluto che lo avesse anche il giorno che venne ammazzata a colpi d’arma da fuoco dal rapinatore mascherato, quello che – secondo la testimonianza del marito – aveva «una voce profonda, simile a quella dell’attore Vin Diesel». Dopo la morte di Connie, Richard aveva postato su Facebook un commovente ricordo della moglie, accompagnato dalle foto in cui si abbracciano e sorridono e da quella dell’intera famigliola felice.
Il FitBit lo ha però smascherato. Connie è stata uccisa dal marito che voleva eliminarla per rifarsi una vita con la sua amante incinta. Sono state le analisi dei contapassi a dare la prova decisiva: secondo Richard sua moglie era tornata a casa inattesa, intorno alle 9 del mattino, perché richiamata da un’anomalia dell’antifurto. Salendo dal garage avrebbe sorpreso il malvivente che aveva appena legato il marito ad una sedia e questi l’avrebbe uccisa. Ma secondo il FitBit la donna fra le 9 e le 10.05 – quando vengono registrati gli ultimi movimenti – compie ben 1217 passi. Non solo dunque non corrispondono gli orari: ma nemmeno il numero di passi compiuti perché dal garage alla stanza dove la donna è stata uccisa se ne fanno al massimo 125. C’è voluto poco per inchiodarlo, visto che nel frattempo i poliziotti avevano anche scoperto che Richard aveva tentato di impossessarsi (5 giorni dopo il delitto) della polizza sulla vita di Connie (475mila dollari, bloccati però dall’assicurazione). Due giorni fa è stato arrestato, il suo “delitto perfetto” smascherato da un aggeggio di pochi dollari.