Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1979  gennaio 09 Martedì calendario

Morte di Leandro Remondini

MILANO — Stroncato da un attacco cardiaco nella sua  abitazione milanese, all’età di 61 anni, si è spento  Leandro Remondini, popolare figura del mondo del calcio. Nato a  Verona il 17 novembre 1917,  Remondini s’era affermato nei quadri della società scaligera quale terzino di grande temperamento in grado di ricoprire anche il  ruolo di attaccante. A vent’anni fu ingaggiato dal Milan, ove rimase un anno per poi passare al  Modena (1938-43), al Varese (1944), al Casale (1945-46), ancora al  Modena (1946-47) e infine alla Lazio (1947). Nel 1950 aveva  partecipato alla spedizione azzurra ai  campionati del mondo in Brasile ove giocò la sua unica partita in Nazionale contro l’Uruguay. Intrapresa nel 1952 la carriera di allenatore, aveva diretto la nazionale turca, la Sambenedettese, il Livorno, il Catanzaro, il  Palermo, il Taranto e il Perugia. Nei quadri tecnici della società  umbra era rimasto anche dopo  l’arrivo di Ilario Castagner, dal quale aveva ricevuto l’incarico di «osservatore» nel Nord d’Italia. È grazie alle sue segnalazioni che il Perugia si è assicurato le  prestazioni di Bagni e Dal Fiume,  attuali titolari nella formazione umbra. Lascia la moglie e il figlio Enrico che, da «mascotte» portafortuna, scendeva in campo col padre nel Modena del dopoguerra