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 1979  aprile 17 Martedì calendario

Gli islamisti in Afghanistan massacrano i sovietici

KABUL Alcuni  diplomatici occidentali a Kabul hanno raccontato particolari sui  disordini e sulle uccisioni di sovietici nell’Afghanistan, di cui si è parlato nei giorni scorsi. Questi diplomatici hanno detto che l’URSS ha preso alcune misure urgenti per proteggere i suoi cittadini nell’Afghanistan, dopo l’uccisione di decine di «consiglieri» sovietici ad opera di guerrieri di tribù afghane musulmane, contrarie  all’attuale governo filocomunista di Kabul. Tra l’altro, è stato  deciso di far rimpatriare donne e bambini di famiglie sovietiche, mentre a Kabul le centinaia di sovietici entrati in  Afghanistan dopo il colpo di stato del presidente Nur Mohammed Taraki lo scorso anno, hanno lasciato gli appartamenti che abitavano nella capitale,  sistemandosi alla meglio entro il recinto dell’ambasciata  dell’URSS. Almeno sessanta sovietici  sarebbero stati massacrati nella città di Herat, 1600 chilometri da Kabul. A quanto riferito da alcuni testimoni, sono stati visti guerrieri di tribù afghane fare metodicamente a pezzi un russo preso prigioniero sino a che, del corpo, non è rimasto che il tronco, esposto poi per due giorni in una pubblica piazza, quale «avvertimento».