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 1979  aprile 18 Mercoledì calendario

I paesi arabi tolgono il petrolio all’Egitto, colpevole di aver fatto pace con Israele

Mentre l’Oapec prende una serie di misure drastiche contro l’Egitto, reo di aver firmato la pace con Israele, e l’Opec annuncia che riprenderà in esame il  problema dei prezzi petroliferi alla prossima riunione di giugno, il governo iraniano dichiara di voler nazionalizzare tutto il settore petrolchimico  acquistando le proprietà in mano agli stranieri. Intanto si  susseguono voci e smentite su un imminente rimpasto del governo saudita per le tensioni in seno alla famiglia reale. Al termine di una riunione di emergenza del consiglio dell’Oapec, i paesi arabi  produttori di petrolio hanno deciso di espellere dalla loro  organizzazione l’Egitto e di applicare nei suoi confronti un embargo petrolifero totale. Fonti dell’industria petrolifera affermano che, nonostante  l’Egitto goda di una produzione petrolifera propria, nel 1978 è stato costretto ad importare greggio dall’Arabia Saudita per un valore di 159 milioni di dollari. Secondo M. Ramzy El Leissy, presidente dell’organizzazione petrolifera egiziana, le misure prese dall’Oapec non avranno alcuna influenza sui progetti del governo egiziano in campo petrolifero, né sul transito del petrolio arabo attraverso il  canale di Suez e l’oleodotto  SuezAlessandria. «L’Egitto»,  hanno confermato fonti governative del Cairo, «intende  diventare un grande esportatore di petrolio e punta ad una  produzione di un milione di barili al giorno entro tre anni». La produzione attuale egiziana è di 25 milioni di tonnellate di greggio di cui una eccedenza (pari al valore di 800 milioni di dollari) viene esportata in cambio di petrolio raffinato. Da parte sua il presidente Sadat aveva annunciato lunedì che il recupero dei pozzi del Sinai e lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi a ovest del canale di Suez consentiranno al suo paese di aderire nel 1982 all’Opec,  l’otganizzazione dei paesi esportatori di  petrolio (per aderire alla quale è necessario esportare petrolio per una cifra pari all’1% del prodotto nazionale lordo). Attualmente una cinquantina di compagnie petrolifere straniere, per la maggior parte americane ed europee, partecipano alle prospezioni di petrolio egiziano con accordi che, dal 1974 in poi, superano il miliardo di dollari.