18 ottobre 1979
Stati Uniti: inflazione e recessione, consumi alle stelle, debiti con le case
Gli Stati Uniti stanno entrando in un periodo di recessione, con inflazione a due cifre, un dollaro debole ed una leadership politica scossa e incerta. Ciò dipende dagli sviluppi di fondo degli ultimi anni. Il ciclo espansivo dell’economia americana, iniziato a metà 1975, è stato il più lungo del dopoguerra, il reddito nazionale americano è cresciuto, in termini reali, del 4,8% all’anno, contro un 3,5% circa di aumento del reddito nei paesi della CEE. Si dice che gli Stati Uniti sono in crisi perché la produttività aumenta poco, meno che in altri paesi. È vero. Ma nei quattro anni 1975-79, mentre nei paesi europei l’occupazione ristagnava e in alcuni casi diminuiva, come in Germania e in Francia, negli Stati Uniti si è avuto il più forte incremento del dopoguerra: l’occupazione è aumentata del 15%, con la creazione di oltre 12 milioni di nuovi posti di lavoro. Questo lungo ciclo espansivo è stato trainato essenzialmente dalla domanda di consumo e da una fortissima attività nel settore delle costruzioni residenziali. La domanda di consumo è stata particolarmente sostenuta non solo per una minor formazione di risparmio ma anche per un largo ricorso all’indebitamento. Oltre il 40% del credito, in America, va a finanziare il «consumer», per l’acquisto di beni durevoli, abitazioni etc. Il peso del rimborso di questi debiti è salito considerevolmente, assorbendo ormai il 23% del reddito delle famiglie americane. Ma indebitarsi è conveniente, anche perché gli interessi possono essere dedotti dal reddito tassabile. Particolarmente impressionante è stato, negli ultimi anni, l’aumento della domanda di abitazioni. Nel 1978, il numero di nuove case iniziate superava del 73% il livello del 1975. Ciò riflette vari fenomeni, tra cui il «baby boom» del periodo postbellico, l’aumento del reddito familiare dovuto al crescente numero di donne che lavorano, e la grande abbondanza di credito. Ma c’è di più: la casa sta diventando, per gli americani, il principale impiego della loro ricchezza, soppiantando il tradizionale investimento in azioni. Il volume dei nuovi mutui erogati supera di gran lunga il valore delle nuove abitazioni costruite; gli americani si servono della casa come cespite di garanzia per indebitarsi, a tassi molto convenienti, anche per finanziare spese di consumo corrente (Giorgio Ragazzi, Corriere della Sera).