Corriere della Sera, 27 marzo 2017
Verratti dove lo metti gioca, ma Belotti è il migliore
Verratti, dovunque lo metti, è uno che sa giocare a calcio. Il suo ruolo da vecchio sarà quello di Pirlo, ora è una mezzala destra a cui piace far gioco. È cresciuto molto nel recuperare il pallone, direi che oggi è un centrocampista completo. Avesse accanto Modric e Kroos, i due migliori in quel ruolo, potrebbe anche giocare alle loro spalle. È strano ci si stia rendendo conto della sua differenza soltanto adesso, dopo 5 anni che gioca ad alti livelli. Ma non è la prima volta che capita con questo tipo di calciatori. Successe anni fa con Eraldo Pecci. Bearzot, in zona 1982, gli spiegò che lo lasciava fuori perché amava troppo il gioco. Pecci mi ricorda abbastanza Verratti, non buttava mai il pallone nonostante avesse il 45 di piede. Allora il calcio era mezzofondo, oggi è scattismo, bisogna pensare più in fretta. In questo Verratti è uno dei più bravi. Semmai sono più lenti quelli che gli giocano accanto, questo non lo rende mai utile quanto potrebbe. Si parla molto di Verratti perché c’è bisogno di una nuova Italia. In realtà Verratti viene da quella vecchia, non ha giocato gli Europei perché infortunato. Ci siamo convinti adesso di avere grandi giovani, questo ci eccita. Siamo stanchi di brutte figure (ultimi negli ultimi due Mondiali). In realtà siamo in una terra di mezzo, molti giovani ci sono ma devono ancora cominciare (Berardi, Bernardeschi, Gagliardini, Pellegrini, Mazzitelli, Barreca, Caldara, Conti, Cataldi, Politano, Petagna, Verre, Locatelli, Chiesa, Bonifazi, Biraschi). Per maturare, un ventenne impiega almeno due anni, e per noi sono troppi, il Mondiale sarà già passato. Quelli su cui puntare sono pochi, ma molto forti. Direi Verratti, Rugani, Romagnoli e Belotti, più Verdi. Di questi il fuoriclasse è Belotti, un attaccante che non si vedeva da decenni in Italia. È difficile trovargli una somiglianza proprio perché è passato molto tempo, sono cambiati gli schemi fisici. Nei suoi tre anni di serie A Belotti ha sempre raddoppiato i gol. Ha cominciato da 6, l’anno dopo 12, adesso è a 22 a 9 partite dalla fine. Verratti sa giocare più a calcio, ma le nostre speranze sono legate a Belotti, è lui l’eccezione. Segnalo infine un giocatore prezioso, molto modesto, e infatti cresciuto molto: Zappacosta. Questi sono buoni subito.