Corriere della Sera, 27 marzo 2017
In treno con Dickens, a undici anni. Il piccolo memoir di Kate Douglas Wiggin
Kate Douglas Wiggin (1856-1923) è stata un’educatrice e scrittrice per ragazzi, autrice di un libro, Rebecca di Rio Sole, ormai dimenticato. Nata a Filadelfia, cresciuta nel Maine, insegnò nei quartieri più malfamati di San Francisco prima di fondare con la sorella una scuola per maestre d’asilo. Era una ragazzina curiosa, appassionata di Charles Dickens, come, del resto, tutta la sua famiglia. Lo scrittore era una star, le sue letture pubbliche sempre molto affollate. Quando nel marzo 1868 andò a Portland, la madre e il cugino comprarono i biglietti per la serata ma non vi portarono l’undicenne Kate. Eppure la fortuna premiò la piccola groupie che il giorno dopo, sul treno per Boston dove andava a far visita ai parenti con la madre, incontrò proprio l’autore di Oliver Twist. Appena il signor Osgood, amico e compagno di viaggio dello scrittore, si alza dal suo posto lasciandolo libero, Kate sfugge al controllo della madre per accomodarsi vicino al suo idolo e passare il resto del viaggio a conversare con lui. Gli raccontò che aveva letto tutti i suoi libri, tranne due, saltando qualche parte lunga e noiosa che Dickens appuntò diligentemente su un taccuino. E poi che aveva chiamato uno dei suoi cani Pip, come il protagonista di Grandi speranze, e l’altro Pocket, come l’amico di Pip. Quella conversazione è pubblicata ora in un esile libretto, In viaggio con Charles Dickens, edito da Elliot nella collana Lampi (traduzione e cura di Giulia Caminito, pagine 36, e 7). Del dialogo Kate si ricorderà molto poco e molto poco resta nel testo: una parte venne inviata il giorno successivo a un giornale di Boston da Dickens stesso, un’altra venne aggiunta anni dopo da una signora seduta accanto a loro. La scrittrice raccolse tutto in questo memoir che, oggi, restituisce, più che lo spessore del dialogo, l’atmosfera deliziosa di un bozzetto pittorico.