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 1979  aprile 16 Lunedì calendario

Gervaso intervista Maccari

«Oggi, lunedì dell’Angelo, puntuale come un’eclisse, varco la soglia della casa di Maccari. Piove a dirotto e m’inzuppo come un pulcino. Ho l’ombrello, ma anche la scatola di toscani e le uova di giornata. Temendo di bagnarle, le proteggo con l’ombrello, infradiciandomi una spalla. Suono e, dopo pochi secondi, una voce: "Chi è?". "Sono Gervaso". "C’è anche Montanelli?". "No. rimasto a Milano". "Meno male. Quindi, è solo?". "Solo". "Non le apro". "Come, non mi apre? L’appuntamento era per oggi, alle cinque e trentotto". "Senza toscani e senza uova di giornata in casa mia lei non entra". "Ma i toscani li ho. E anche le uova di giornata". "Fra dieci minuti le apro". "Sta piovendo a dirotto". "Avrebbe fatto meglio a starsene a casa". "Maestro, la supplico". "Non accetto suppliche né ordini". "Potrei buscarmi una polmonite". "Sa che lutto per il giornalismo". "Maestro...". "Non mi chiami Maestro". "E come devo chiamarla?". "Non mi chiami. Facciamo prima". "I sigari si bagneranno". "Se è così, le apro subito. Terzo piano, interno quattro. Ma non prenda l’ascensore". "Perché?". "Prima di lei è salito un menagramo". "Farò le scale". "Se inciampa, attento alle uova". Giunto al cospetto del Maestro, prima di dargli la mano, gli consegno le uova di giornata e la scatola di sigari, che apre per sincerarsi che siano toscani. Poi, chiama la cameriera, le affida le uova "da mettere subito in frigo". "Maestro, cosa sta facendo?". "Non la riguarda. Ma se proprio vuole saperlo, glielo dico. A una condizione". "Quale?". "Che non lo dica a Montanelli". "Perché?". "Creperebbe d’invidia". "Cosa sta facendo?". "Una cura ricostituente d’iniezioni. Non mi sono mai sentito così bene". "Scherzi a parte: sta dipingendo?". "I quadri sono un passatempo. Ma non mi distragga. Piuttosto, risponda alle mie domande. Ho qui un lungo questionario. Pensa che il Corriere pubblicherà la mia intervista?". "Ma sono io che devo intervistarla". "Mai".»

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