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 2017  marzo 23 Giovedì calendario

La paghetta ai figli 50enni

Cari genitori, se (come chi scrive) avete un figlio di dieci anni, preparatevi: lo dovrete tenere in casa o sul gobbo fino al 2058, quando sarà prossimo alla cinquantina e avrà finalmente raggiunto l’indipendenza economica. Lo dice uno studio della Fondazione Bruno Visentini presentato ieri all’università Luiss. A un ventenne del 2004, e dunque nato nel 1984, servivano dieci anni per diventare autosufficiente; a un ventenne del 2020 ne serviranno diciotto e a uno del 2030 non meno di ventotto. Sono ricerche che soltanto il tempo confermerà o smentirà, ma basate su numeri noti: in Italia gli under trenta che lavorano sono il ventotto per cento, e gli under quaranta appena quattro su dieci. Siamo i peggiori d’Europa, tranne la Grecia. Come al solito. Per la Fondazione Visentini la soluzione sarebbe un patto fiscale, e cioè genitori e nonni, che godono o godranno (forse) delle pensioni più generose, rinunciano a qualcosa per finanziare agevolazioni a chi assume i ragazzi, e le pensioni di domani. Il problema è il solito: ognuno di noi, ognuna delle nostre categorie, delle nostre piccole caste deve mettersi in testa che i diritti acquisiti non esistono. Esistono finché ci sono i soldi, e quando i soldi finiscono diventano patacche, diventano parassitario privilegio, il nostro personalissimo vitalizio. Quelli dei politici, i pochi vitalizi che resistono, rimangono perché la Corte costituzionale (difendendo i propri) li ha definiti così: diritti acquisiti. Ma suona meglio delitti acquisiti.