gennaio 1979
Forte dissenso tra la direzione del Pci e i giornalisti dell’Unità Alberto Jacoviello e Emilio Sarzi Amadè
«Tra il dicembre 1978 e il gennaio 1979 ben due giornalisti litigano con la direzione (Reichlin e Petruccioli) per la linea di sostanziale appoggio all’Urss di partito e giornale. Il primo è Alberto Jacoviello, corrispondente da Washington, a cui cambiano un pezzo senza neanche dirglielo. Si passa da: la Cina cerca l’alleanza degli Stati Uniti “per sconsigliare l’uso della forza da parte dell’Urss” a “per rilanciare le tensioni con l’Urss anche sul piano della forza militare”. Ne segue un carteggio assai aspro con Petruccioli, inviato in copia alla segreteria del Pci (che dava il suo parere su chi inviare all’estero), chiuso dal condirettore: “Non ritengo opportuna politicamente e per il giornale la pubblicazione di una rettifica che metta in evidenza una divergenza tra l’Unità e il suo corrispondente dagli Usa”. L’altro caso riguarda Emilio Sarzi Amadè, nome pesante della sezione esteri: qui la discussione riguarda l’invasione della Cambogia da parte del Vietnam, sostanzialmente appoggiata dal giornale. Sul sud-est asiatico, scrive Amadè in una lettera finita nell’archivio del Pci con la dicitura “molto riservato”, stiamo dicendo delle falsità per fare contenti i russi: “Il Vietnam ha attaccato solo dopo aver firmato il Trattato di amicizia con l’Urss, prima diceva che non lo avrebbe mai fatto”, in funzioneanti-cinese è in atto “un tentativo di ricreare nel movimento operaio una situazione da anni 50”» (leggi qui l’articolo sui Diari segreti dell’Unità)