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 2017  marzo 20 Lunedì calendario

Il reality siberiano dove per vincere tutto è concesso (anche la morte)

MOSCA C’è la ventottenne Oksana Shiganova “di professione bionda” che già sa “che non ce la farà da sola” e il ventiduenne sudcoreano Jonghyun Lee che “ama i problemi”, l’allenatrice di nuoto trentenne Irina Agisheva che vuole “fare qualcosa di pazzo e indimenticabile” e lo sportivo Mikhail Utrobun che ha “finalmente la chance di diventare milionario”. Sono già oltre 300 gli aspiranti concorrenti a “Game2: Winter”, il controverso reality show russo che sparpaglierà 15 uomini e 15 donne in 900 ettari di taiga siberiana con temperature fino a 50 gradi sotto lo zero d’inverno e 35 d’estate e per nove mesi ne seguirà 24 ore su 24 tutti i movimenti grazie a 2mila telecamere.
Annunciato lo scorso dicembre, il format ha subito fatto discutere. Come le infinite versioni di “Survivor” o delle isole di famosi, mette alla prova le capacità di sopravvivenza dei giocatori. Ma va oltre. Invece di imporre nuove regole, le elimina. Tutto sarà concesso, “combattere, stuprare, mutilare e uccidere”, come nell’universo distopico di “Hunger Games”. I partecipanti dovranno firmare una liberatoria dove verranno messi a conoscenza che potrebbero essere stuprati o uccisi, fermo restando – ha precisato il creatore del format Evgenij Pjatkovskij che dice di essersi ispirato al serial “Lost” – che saranno loro i responsabili delle loro azioni. “La polizia potrà venire a portarti via”, ricorda il regolamento. “Siamo sul territorio russo e obbediamo alle leggi della Federazione russa”.
L’eventualità di stupri e morte, a quanto pare, non scoraggia gli aspiranti concorrenti. Le candidature continuano a fioccare sul sito “game2winter. ru”. I requisiti richiesti sono la maggiore età ed essere “sani di mente”, qualunque cosa significhi dato il contesto. I 30 finalisti, selezionati tra i 120 più votati al primo maggio o tra quanti saranno così “pazzi” da pagare un’iscrizione da 150mila euro, verranno annunciati il primo giugno e addestrati dagli ex corpi speciali Spetsnaz. Un mese dopo verranno catapultati su un’isola del fiume Ob nella regione siberiana di Tomsk dove si contenderanno il bottino da 100 milioni di rubli (1,75 milioni di euro) battendosi, è il caso di dirlo, fino all’ultimo sangue.
Ogni concorrente potrà scegliere cosa portare con sé da un deposito di vestiti invernali e utensili. Sono ammessi i coltelli, ma non altre armi. “Il set di vestiti, cibo e strumenti non verrà più rimpiazzato” ma, in una trama che anche in questo ricalca la saga di romanzi di Suzanne Collins, i partecipanti potranno chiedere agli spettatori di inviare nuovi oggetti. Se uno dei tanti orsi che infestano l’area attaccherà un giocatore, c’è poco che gli organizzatori possano fare. “Anche in elicottero ci vorrà mezz’ora per raggiungere l’area”. L’obiettivo: sopravvivere al duro inverno siberiano fino al primo aprile 2018. A differenza che in “Hunger Games” dove vinceva uno, e uno soltanto, il premio verrà diviso tra gli eventuali superstiti, se ce ne sarà più d’uno. “Siamo certi che ci saranno lotte e anche di peggio, ma non temiamo le eventuali reazioni negative”, afferma Pjatkovskij, imprenditore 35enne di Novosibirsk arricchitosi con l’app “Antikollektor”, il cui scopo, cinicamente, è “fare soldi”. Le polemiche in realtà abbondano già. Ma molti iniziano anche ad avanzare l’ipotesi che si tratti di una mega burla per provare, più che le doti di sopravvivenza umana, quanto la gente sia disposta a rischiare per un bottino di fama e soldi e quanto insaziabile sia oramai il voyeurismo del pubblico. Non a caso la fine dei giochi sarebbe stata fissata per un “primo d’aprile”.